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Golf, ecco gli italiani presenti al The Open. Molinari guida le “nuove” leve
A pochi giorni dall’ultimo Major in stagione, il The Open Championship, che si disputerà da giovedì 17 a domenica 20 luglio in terra nordirlandese al Royal Portrush Golf Club, la nomina di Francesco Molinari a vice capitano di Ryder Cup per il Team Europe suona come una delle più belle favole del golf mondiale. Due fratelli (anche Edoardo è nel team capitanato da Luke Donald) che, insieme, hanno sia disputato (e vinto) che “allenato” la squadra di riferimento per quello che è l’evento più atteso del mondo “green”.
Francesco, tuttavia, prima di dedicarsi anima e corpo a questa nuova avventura, è chiamato a scendere in campo alla 153esima edizione del torneo più antico di golf in qualità di “former champion”. Il 42enne torinese, infatti, è l’unico italiano ad aver mai vinto un Major (vinse a Carnoustie proprio il British Open nel 2018) e qui, a casa di Rory McIlroy e Shane Lowry (il primo è nordirlandese mentre il secondo ha vinto qui il suo unico Major nel 2019), sarà il punto di riferimento per la compagine azzurra che cercherà di domare uno dei percorsi meglio disegnati e progettati tra tutti i links. Con il classe ’82, infatti, ci saranno anche i due veneti Matteo Manassero e Guido Migliozzi.
In pianta stabile sul PGA Tour da quest’anno, Manassero, classe ’93 e nativo di Verona, si trova attualmente al 139° posto nel ranking FedEx con all’attivo 1 top 10 (all’RBC Canadian Open di giugno), 2 top 25 (allo Zurich Classic in coppia con il cileno Cristobal Del Solar e al Farmers Insurance Open) su 13 eventi disputati. Per il veronese sono solamente 4 i tagli mancati fin qui in stagione. Sul Dp World Tour, invece, Matteo non ha brillato. Su 3 tornei giocati (escluso l’evento a squadre della Team Cup), ha racimolato un T43 al Nedbank Challenge, un T49 al Soudal Open in Belgio e la scorsa settimana, sui fairway del The Renaissance Club per lo Scottish Open è dovuto uscire dopo 2 giri in 71-73.
Altalenante, fin qui, anche la stagione del vicentino Guido Migliozzi. Partito bene con un T8 al Dubai Desert Classic di gennaio, nei 13 tornei successivi ha collezionato solamente 3 tagli passati con un best result al Turkish Open quando si posizionò 17esimo a pari merito. Il classe ’97 si presenta al Royal Portrush senza aver passato nessuno dei precedenti 5 tagli e lo scorso week end ha chiuso le prime due giornate in 70-75. L’essersi qualificato per lo U.S. Open alle qualifiche non ha dato lo scossone necessario ma la qualità di gioco e la testa del veneto sono ben note agli addetti ai lavori. E’ solo questione di tempo prima che piazzi un altro dei suoi giri da fuori classe.
Francesco Molinari, invece, si presenta sul tee della 1 giovedì con un bagaglio non dei migliori in stagione. Su 10 presenze, il torinese ha solamente 4 tagli passati (al Mexico Open, al Cognizant Classic, al Valero Texas Open e al Myrtle Beach Classic). Anche lui non è riuscito a passare il taglio la scorsa settimana a North Berwick con uno score totale di 141 colpi (71-70).
