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Tennis

Darren Cahill: “Sinner è stato super nel metabolizzare il ko di Parigi e presentarsi a Wimbledon subito al massimo”

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Sinner Cahill
Sinner Cahill / LaPresse

Jannik Sinner si sta godendo un breve periodo di meritate, anzi meritatissime per quanto visto a Wimbledon, vacanze in giro per il mondo. Il trionfo di domenica scorsa all’All England Club ha confermato come l’altoatesino sia il numero 1 del mondo e che, soprattutto, abbia saputo mettersi alle spalle la bruciante sconfitta del Roland Garros. Quei match point non sfruttati contro Carlos Alcaraz sulla terra rossa parigina potevano avere un peso indicibile nella sua mente. Un macigno non facile da spostare o con il quale convivere. Senza mezzi termini.

Come ha fatto, quindi, il 4-volte vincitore di un titolo del Grande Slam a raggiungere questo traguardo? Lo ha raccontato Darren Cahill, coach dell’azzurro: “Non abbiamo parlato della finale del Roland Garros nelle 24 ore successive alla partita perché il suo modo di giocare, l’atteggiamento che ha avuto in campo, l’impegno che ha messo, sono stati impeccabili. Abbiamo poi analizzato il suo gioco, forse di come sia stato un po’ più coraggioso Alcaraz nei momenti importanti. Ma a parte questo, so che continuiamo a ripeterlo, non potremmo essere più orgogliosi di come aveva giocato. Era importante per noi girare pagina il più velocemente possibile”. (Fonte: TennisWorldItalia).

Metabolizzare quella sconfitta al quinto set è stato il primo passo. Da quello al trionfo ai Championships, tuttavia, il percorso non era certo facile o scontato:La settimana che ha preceduto Wimbledon è stata la migliore in fatto di allenamento che abbiamo mai avuto con lui, in termini di atteggiamento e di forma. Jannik era pronto fin dal primo turno. Sapevamo che si era lasciato tutto alle spalle. È sbarcato a Londra e ha giocato con una grande determinazione. Credo che si sia visto fin dalla prima partita che non avesse il “peso” del Roland Garros. Non è facile. È facile per noi metterlo da parte, ma il fatto che il giocatore si sia scrollato di dosso tutto questo ed essere riuscito a venire qui con la mentalità che aveva, è merito suo al 100%”.

L’allenatore australiano torna poi a Parigi, spostando poi il mirino su un altro aspetto importante:Penso che per la maggior parte degli atleti normali che si trovano 0-40, 5-3 nel quarto set con 3 match point per vincere il Roland Garros e poi non lo vinci, rappresenti una sfida per tutti i soggetti coinvolti. Quindi, mettersi in quella posizione e perderla, poi reagire così dice la qualità della persona. Ad ogni modo penso che quella finale sia stata una delle migliori partite che abbia mai visto nei miei 25 anni da allenatore e giocatore. Ci sono stati grandi match, certo, ma quello è stato speciale. Uno dei più belli di sempre. Penso che la rivalità tra lui e Carlos sia già incredibile e penso che possa migliorare se questi due giocatori si stimoleranno a vicenda. Penso che ci siano altri giovani che emergeranno, quindi non sarà solo uno spettacolo a due. Qualcuno si potrà inserire”.

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