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Golf

US Open golf 2025, J.J. Spaun trionfa ad Oakmont. Hovland e McIntyre un piazzamento che vale oro

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J.J Spaun
J.J Spaun / IPA Agency

La 125esima edizione dello US Open, terzo Major della stagione, va in archivio, a notte fonda (italiana), dopo una quarta giornata che ha tenuto i tanti appassionati di golf incollati agli schermi. Le ultime 18 buche, infatti, hanno sparigliato le carte in tavola e hanno portato, ad un certo punto, tanti giocatori in parità a poche buche dalla fine. Complice la pioggia che nell’arco dell’intero giro si è fatta sempre più fitta e ha reso (finalmente) i green più morbidi e quindi più puttabili.

Oakmont si è confermato una vera e propria bestia nera. Anzi. Un inferno a cielo aperto. La preparazione lo ha reso praticamente ingiocabile. Rough alti, green veloci, aste complesse e un disegno che rende alcuni colpi davvero complessi e obbligati. A prevalere, dopo 54 buche, è stato lo statunitense J.J. Spaun, in testa giá dopo il primo giro e bravo a mantenere la lucidità necessaria. Il californiano classe ‘90, dopo essere partito male (5 bogey in 6 buche), ha deciso di cambiare rotta e di andare a prendersi il primo Major in carriera, vittoria che gli vale 4,3 milioni del totale montepremi di 21,5.

J.J. Spaun è anche l’unico giocatore ad aver terminato il torneo sotto par. il risultato, tiratissimo a -1, è davvero indice di un campo quasi proibitivo. Dietro di lui, in 2ª piazza a +1, Robert McIntyre. Lo scozzese è rimasto tra i pretendenti per il titolo fino alle fine quando a 5 buche dal termine erano ben 5 i golfisti appaiati a +1. 3º posto per il norvegese Viktor Hovland, redivivo e finalmente tornato al livello che gli spetta.

Ottimo, come sempre, il torneo di Scottie Scheffler, T7 insieme a Jon Rahm e Sam Burns a +4. Si è disunito nel finale, invece, Brooks Koepka, scivolato a +6 in T12 con Xander Schauffele.

Niente da fare per la compagine azzurra. Il terzetto formato da Guido Migliozzi, Andrea Pavan e Edoardo Molinari non è riuscito a passare il taglio, posto a +7, e quindi ad aggiudicarsi il week end di gioco. Tutti e tre si erano qualificati attraverso le qualifiche dello U.S. Open, aperte ogni anno in concomitanza con l’evento, e nessuno dei tre, purtroppo, è riuscito a cogliere l’occasione per fare dei punti importanti o per mettersi in mostra su un palcoscenico prezioso come quello di un Major. La strada è ancora lunga ma si può dire che con una buona presenza sul Dp World Tour e il ritorno di Manassero in pianta stabile per il PGA Tour, accompagnato dal veterano Francesco Molinari, il golf italiano, con i numeri che ha, sta ottenendo degli ottimi risultati.