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Tennis

Tutta l’Italia degli Internazionali. Da Sinner e Paolini ai doppi, tanti azzurri rimasti a Roma

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Jannik Sinner
Sinner / LaPresse

Visti i particolari giorni non soltanto nel nostro Paese, è ben più che il caso di dirlo: al Foro Italico di Roma, agli Internazionali, si può dire che si sia riunita “Tutta l’Italia” tennistica. Tra i vari tabelloni c’è tanto di azzurro da raccontare, con anche molte storie che stanno emergendo in un modo o nell’altro. Ma andiamo con ordine.

Prima di tutto c’è il singolare maschile, rimasto inestricabilmente legato a due nomi. Il primo è quello del numero 1 del mondo, Jannik Sinner, che è atteso oggi alla prova forse più complicata da quando è tornato lo scorso sabato contro l’argentino Mariano Navone. E ancora d’Argentina si parlerà, vista la presenza dell’argentino Francisco Cerundolo. Una cosa, però, va detta: il fenomeno Sinner sta assumendo contorni talmente grandi da causare sconvolgimenti nei palinsesti televisivi impensabili fino a poco tempo fa. Già nel 2023, dopo 25 anni, la finale delle ATP Finals aveva riportato il tennis su Rai1, mentre stavolta ci ritornano gli Internazionali, che smuovono la solitamente inamovibile programmazione della rete ammiraglia. E il torneo capitolino non capitava sul primo canale da tempo immemorabile, da quando i diritti li deteneva con costanza fino agli ultimi sgoccioli dello scorso millennio. Accanto a Sinner va ricordato Lorenzo Musetti, che sta ben difendendo il suo discorso da top ten e avrà un’occasione difficile da ripetere in altro contesto non rosso contro Daniil Medvedev. Il russo avrà pure vinto a Roma, ma quel 2023 resta un caso unico in una carriera che lo ha sempre visto duellare senza successo con il mattone tritato. Quarti possibili? Senz’altro. E il tifo stavolta sarà quello del Grandstand.

In campo femminile ne è rimasta una sola, Jasmine Paolini. Che, a differenza di Sinner e Musetti, è destinata a disputare i quarti di finale, in virtù della differente programmazione della WTA. Per la toscana, che con questi Internazionali sta sostanzialmente proteggendo una parte del bottino del Roland Garros 2024, sfida alla russa Diana Shnaider, in una rivincita a metà della finale olimpica di doppio 2024; un match vinto, al primo turno degli Australian Open 2024, dal quale però sono cambiate tante cose. La numero 1 d’Italia sta bene, ha disinnescato la tunisina Ons Jabeur e la lettone Jelena Ostapenko, giocatrici davvero pericolose ognuna a proprio modo, proponendo sempre differenti chiavi di gioco. E chissà che, con Marc Lopez, non ne abbiano escogitata un’altra per togliere ritmo a una giocatrice che di giochi ne ha lasciati 11 in tre match nel torneo.

Capitolo doppio maschile: qui la rappresentanza italiana è ancora decisamente ampia, ma pericolante allo stesso tempo. Lo stesso Musetti, assieme a Lorenzo Sonego, giocherà quest’oggi in un match che li vede sfavoriti contro i numeri 2 del seeding e campioni di Wimbledon Harri Heliovaara e Henry Patten, duo finnico/britannico che da allora ha sempre mantenuto alta qualità. La storia del torneo, però, è di Federico Bondioli e Carlo Alberto Caniato, passati dalle prequalificazioni a battere Simone Bolelli e Andrea Vavassori, i quali a livello di fiducia non sono messi esattamente al massimo visti i tanti problemi delle ultime settimane. Ed è rimasto anche Matteo Arnaldi, che gioca in coppia con l’australiano Alexei Popyrin e una chance ce l’ha contro la coppia argentino-francese formata da Guido Andreozzi e Theo Arribage.

La carrellata si chiude con il settore femminile, che nel doppio ha già Sara Errani e Jasmine Paolini nei quarti: per via della programmazione almeno prima di domani non torneranno in campo, perché devono attendere le loro avversarie. Che potrebbero anche essere a loro volta italiane: contro il duo formato da Alexandra Eala e Coco Gauff, quota Filippine/USA, ci sono infatti Tyra Caterina Grant e Lisa Pigato. E sarebbe una mezza replica della semifinale di doppio misto agli US Open, dove Grant era ancora in quota USA (prima di tornare al Paese che più sente suo, nonché quello in cui è nata) ed Errani ebbe poi a prendersi lo Slam insieme a Vavassori.

In totale, fanno 10 presenze azzurre ancora vive sotto il cielo di Roma. Una Roma che ha finora dimostrato di saper sostenere in ampia numerosità i suoi beniamini: capitolo Sinner ovvio, c’è da rimarcare quanto siano state piene le tribune per Paolini e Matteo Berrettini (al quale vanno tutti gli auguri di questo mondo), ma anche il sostegno dato a Musetti. E non si può nemmeno scordare il pienone del Pietrangeli per il secondo turno di Errani/Paolini, in un ambiente da brividi che pochi campi sanno replicare al mondo.