MotoGPSuperbike
Nicolò Bulega può sognare un ruolo da protagonista in MotoGP? La storia è a sfavore
Come ben sappiamo, Toprak Razgatlioglu sta seriamente valutando l’opportunità di trasferirsi in MotoGP. L’anatolico sta valutando se prendersi il rischio di recitare un ruolo da comprimario nel Motomondiale, abbandonando una parte da sicuro protagonista in Superbike. Lo stesso tema potrebbe riguardare anche Nicolò Bulega, seppur non nell’immediato.
L’emiliano, attualmente in piena bagarre proprio con il turco per la conquista del titolo iridato Superbike, sta trattando il rinnovo del contratto con Ducati. Le voci di corridoio affermano che nell’accordo con la Casa di Borgo Panigale possa essere prevista la garanzia, o quantomeno la possibilità, di salire in sella a una MotoGP nel 2027.
Perché nel 2027 e non subito? Primo, perché tutti i sei ducatisti attualmente impegnati in MotoGP hanno un contratto valido per il 2026. Secondo, perché dal 2027 entrerà in vigore il nuovo regolamento tecnico, che tra riduzione della cilindrata, limitazione di aerodinamica ed elettronica, nonché nuovo fornitore di pneumatici costringerà tutti a ripartire da zero. Il momento ideale, dunque, per passare di categoria.
Nelle ultime settimane, tante voci autorevoli hanno sostenuto che Bulega non abbia un talento inferiore a quello di Razgatlioglu. Lo hanno detto Davide Tardozzi e Danilo Petrucci, dunque il team manager Ducati MotoGP e chi attualmente occupa la terza posizione nella classifica iridata Superbike! Un’autentica certificazione della superiorità dei due in questione.
In quasi 40 anni di storia, non si è però mai visto un protagonista tra le derivate di serie diventare veramente tale anche tra i prototipi. Colin Edwards e Troy Bayliss, dominanti in SBK a inizio XXI secolo, hanno recitato al massimo parti di supporto in MotoGP, seppur in modi e tempi completamente diversi. L’americano è stato a lungo sempre a ridosso dei primi, senza mai imporsi. Dell’australiano si ricorda soprattutto il capolavoro di Valencia 2006, una luce abbagliante in un’attività per il resto fatta di molte ombre.
Piloti come Ben Spies sono, viceversa, stati un fiasco clamoroso. Bulega e Razgatlioglu – nel caso decidessero per il grande salto – giocherebbero d’azzardo. Una scommessa che però ha senso effettuare, proprio in virtù dell’imminente rivoluzione della MotoGP. Nessuno avrà vantaggi pregressi legati alla conoscenza delle moto o degli pneumatici.
Neppure chi arriva dalla Superbike, perché sarebbe davvero ingenuo pensare che aver corso con Pirelli già in precedenza possa rappresentare un plus. Le gomme dovranno essere pensate per sopportare gli enormi stress generati dai prototipi, molto superiori a quelli delle derivate di serie. Insomma, se non ora, quando? Come detto, tutti ricominceranno da capo, dovendo ripensare il proprio stile di guida. Sia chi sarà (eventualmente) appena arrivato, sia chi corre in MotoGP dal 2013…
