Roland GarrosTennis
Lorenzo Musetti vive una giornata non brillante, ma supera Navone in rimonta ed è agli ottavi al Roland Garros

Lorenzo Musetti, per la terza volta negli ultimi cinque anni, è agli ottavi di finale in quel del Roland Garros. Dopo una partita difficile per un’ora e mezza buona, per vari ordini di ragioni, il toscano sconfigge per 4-6 6-4 6-3 6-2 l’argentino Mariano Navone, in quella che è una delle migliori versioni del nativo di Nueve de Julio in questo 2025. Ora l’attesa è tutta per capire quale sarà l’ordine di difficoltà dell’ottavo di finale: da una parte Quentin Halys, e dunque uno contro il tifo francese, dall’altra Holger Rune, e dunque la sfida più anticipata di tutte a livello di ottavi di finale per quello che, nel linguaggio più giovanile, si chiama hype.
Inizio per certi versi a sorpresa: Musetti commette due doppi falli, Navone spinge bene col dritto ed è break immediato ai vantaggi per l’argentino. Il toscano si mostra fin da subito meno in giornata del solito recente, anche sull’1-3 va sotto 15-30, ma riesce a resistere facendo affidamento sul continuare a cercare un varco per avere fiducia. Sul 2-3 Navone sbaglia uno smash impossibile da sbagliare e offre la palla del controbreak, sulla quale però il toscano manda appena lungo il dritto nello scambio. Alla terza opportunità, però, arriva il 3-3: passante di rovescio lungolinea in campo, poi quello di Navone incrociato esce in larghezza. Tutto passato? No, perché sul 30 pari arriva una palla chiamata fuori in ritardo, il giudice di sedia dice che è buona e questo al numero 2 azzurro non sta bene (e, in effetti, il punto andava rigiocato: chiamata contemporanea e, di fatto, un disturbo per Lorenzo). Fatto sta che un attimo dopo un altro errore porta Navone di nuovo al break di vantaggio. Non arriva stavolta il controbreak, con Musetti che sul 15-30 non concretizza una discesa a rete, e a quel punto l’argentino si ritrova senza più reali problemi nel chiudere il parziale.
I problemi del carrarino continuano nel secondo parziale, quando una serie di gratuiti lo vede cedere di nuovo la battuta, senza che un successivo game ai vantaggi gli permetta di rientrare. Il terzo game, però, aiuta Musetti a riprendere fiducia, mentre il quarto è quello del passaggio a vuoto (anche nel gioco) di Navone che significa controbreak a zero. Questo stato delle cose dura poco: altro 15-40, poi è velleitaria la palla corta dopo il servizio: Navone ci arriva, 2-3. Stavolta, però, è davvero bello il game in risposta giocato dal toscano per rientrare. Seguono due game di servizio consecutivi tenuti a zero, indice di una fiducia che, perlomeno in questo senso, è più elevata rispetto a un’ora e mezza prima. Rimane da sistemare il problema dei giochi in risposta, nei quali resta davvero elevata la distanza dalla riga di fondo da parte del toscano. Sul 5-4, però, il nativo delle vicinanze di Buenos Aires un paio di errori li commette. Sul 30 pari Musetti si riavvicina nel modo giusto per colpire di dritto in lungolinea per il set point, un punto sottolineato da un urlo bene evidente. Navone segue poi la prima a rete, ma combina un disastro a rete e così il 6-4 è restituito.
Di fatto, è qui che il match cambia, anche se ci vuole qualche minuto perché questo si realizzi pienamente. Il tempo, precisamente, per l’argentino di prendersi un break di vantaggio immediato dopo un primo game molto lungo e abbastanza ricco di errori da parte di Musetti. Arriva subito il controbreak, e da quel momento le cose iniziano a farsi più semplici per il toscano, anche perché la combinazione salita del toscano-calo di Navone si fa sentire eccome. Il dritto del numero 8 del seeding si fa sempre più pesante, ed è quello che gli porta in dote il 3-1, che diventa molto rapidamente 4-1. A quel punto c’è davvero poco da temere per una versione molto più vicina al top del classe 2002, che obbliga Navone a non avere più le stesse certezze da fondo, quelle che aveva nella prima ora e mezza. Ci sarebbe anche una coppia di set point sul 5-2, che però Musetti spreca. L’argentino si arrampica sul 5-3 con grande fatica, poi, giocando bene di dritto, ha anche una palla del 5-4. Potrebbe approfittare delle tante seconde che Musetti deve servire, ma il toscano utilizza in maniera splendida proprio questo colpo per certificare il 6-3 in proprio favore.
Neanche un toilet break un po’ troppo lungo di Navone (tra fine terzo e inizio quarto set passano 10 minuti) è in grado di cambiare l’inerzia del match. Anche stavolta il break arriva in apertura, solo che lo mette a segno il toscano, ormai non più afferrabile di dritto. Alla soglia delle tre ore c’è anche una serie di chance di 3-0 da parte di Musetti, ma in questo caso il suo avversario riesce a salvare la situazione anche se, come già prima, emerge la sempre maggior difficoltà a tenere in mano gli scambi, senza contare il fatto che alla rete è meglio che non si avvicini. Per il 3-1 Musetti sceglie una demivolée vincente che strappa gli applausi del Lenglen, poi strappa ancora la battuta a 15, quindi se ne va comodamente sul 5-1. E, sul 5-2, gli basta un millimetrico ace per chiudere la questione e guadagnarsi la terza volta agli ottavi a Parigi.
Delle 3 ore e 25 minuti di oggi va rimarcata la nettissima superiorità di Musetti negli scambi più corti (70-46), una delle chiavi del match assieme a quello che, col tempo, diventa un 69%-52% di punti vinti con la prima. Disastrosa all’inizio, la quota delle seconde si assesta su un 45%-50%, mentre migliora progressivamente anche il rapporto vincenti-errori gratuiti (43-51 contro 31-49). Adesso, per Lorenzo, un paio di giorni d’attesa e, probabilmente, anche una riflessione sul fatto di aver superato forse la vera partita-trappola della settimana.