GP SpagnaMotoGP
Moto3, Guido Pini: “Bellissima gara, ma voglio salire sul podio. Quest’inverno ero in sedia a rotelle…”

Guido Pini prosegue il suo percorso di crescita e tira fuori una prestazione di alto livello sulla pista di Jerez de la Frontera alla quinta gara della carriera nel Mondiale Moto3, conquistando un’incoraggiante settima posizione nel Gran Premio di Spagna 2025. Il diciassettenne toscano ha avuto il merito di restare fino in fondo nel gruppo in lotta per la quarta piazza, arrivando al traguardo come miglior rookie e miglior italiano in classifica.
“È stata sicuramente una bellissima gara. Quando arrivi settimo non sei mai contento, però diciamo che sono stato non nel primo ma nel secondo gruppo e ho lottato con piloti che sono saliti almeno una volta sul podio nel Mondiale, quindi questa è stata una cosa incredibile ma il prossimo devo essere io. Comunque sono molto contento e non vedo l’ora di farne un’altra così“, dichiara il debuttante azzurro ai microfoni di Sky Sport.
“È stato un inverno difficile. Ho passato dal 20 dicembre fino a inizio febbraio in sedia a rotelle per due gambe rotte con un allenamento in off-road su una moto da cross, però io sono una persona positiva e ho sempre cercato di guardare i punti positivi. Sapevo che avrei fatto il Mondiale e questo mi rendeva molto emozionato e motivato ad iniziare la stagione“, racconta Pini.
Sulle difficoltà di inizio campionato: “Non è stato un avvio facile, però già in Qatar abbiamo visto qualche sprazzo di luce e qui a Jerez abbiamo fatto un grandissimo lavoro. Io e la squadra siamo stati molto forti, forse in qualifica mi è mancato partire un po’ più avanti, però la gara è stata veramente bella. La corsa è stata molto veloce. Non mi aspettavo di fare un passo del genere, ma fortunatamente avevo un paio di punti in cui facevo la differenza e questo mi ha aiutato a rimanere con loro“.
Sulle nuove prospettive per il resto della stagione: “Sicuramente fare una gara nel primo gruppo ti cambia un po’, vedi che ci puoi stare e che ce la puoi fare. Mi ha aiutato vedere Carpe lì davanti, perché mi sono detto che se ci sta lui ci devo stare anch’io e devo arrivargli davanti per forza. Ce l’ho fatta come in Qatar, però lì aveva fatto due long lap quindi non valeva“.