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‘La scodata’ di De Chiesa: “Senza Brignone e Goggia sarà un dramma sportivo. I giovani faticano in Coppa Europa”

BRIGNONE METTE UN ALTRO MATTONE A KVITFJELL
E’ stato un altro fine settimana da favola. Poteva cavarsela bene su quella discesa, ma non era tra le favorite. Io avrei firmato per un sesto o settimo posto, invece si è superata. Federica ha sempre battuto la Gut, che è la cosa più importante.
In discesa è stata bravissima, anche se non perfetta come ci ha abituato. Alla Tommy Moe ha un po’ perso l’attimo. L’ha fatta bene, per carità, ma non magnificamente come avrebbe potuto. Da lì non è riuscita a portare via tutta la velocità disponibile per il tratto finale di puro scorrimento, dove ogni giorno ha perso qualche decimo. Nella seconda discesa ha fatto un piccolo interno alla stessa curva e quindi ha dovuto ritardare la pressione sullo sci sinistro: stiamo parlando proprio del pelo nell’uovo nei suoi livelli eccelsi.
In superG ha fatto qualcosa di eccezionale e paragonabile al Sestriere. Ha vinto una gara davvero bella, con un tracciato che sembrava disegnato apposta per lei: molto vario e con delle strozzature piazzate nei punti giusti. Non dimentichiamoci che Federica ha commesso un errore davvero grosso: all’ingresso della parabolica ha tenuto la stessa traiettoria dei due giorni precedenti in discesa. Invece bisognava anticipare molto quel passaggio e arrivare sul dente già in direzione. L’azzurra è arrivata però completamente fuori linea ed è stata costretta a fare una curva da slalom a 100 km/h, evitando di andare a sbattere contro un palo e limitando anche i danni grazie alla qualità sopraffina del suo piede. Io pensavo che fosse impossibile che rimanesse dentro, invece la sua classe immensa le ha permesso di farcela con un guizzo eccezionale che mi ha lasciato senza parole. In quel frangente ha perso almeno mezzo secondo.
VISTO IL LIVELLO RAGGIUNTO, NON SAREBBE UN PECCATO PER BRIGNONE RITIRARSI DOPO MILANO CORTINA 2026?
Ci sono due prospettive. La nostra riflette un dispiacere profondo, perché sarebbe un peccato mortale se smettesse. Però c’è anche la sua prospettiva, che è quella che conta di più. Se decidesse di smettere dopo le Olimpiadi, andrebbe capita. Questi risultati che vediamo sono frutto di un lavoro immane ed è mostruoso quello che c’è dietro, vuol dire allenarsi tutti i giorni dell’anno come una pazza. A un certo punto uno dice anche basta. Magari lei si sentirà ancora di fare questa vita per 5 anni, chi lo sa. Federica ora ha una forza inerziale che la porterà sicuramente all’Olimpiade. Da lì in avanti deciderà lei, nessuno può permettersi di dare suggerimenti. Qualsiasi cosa decida, a noi non rimane che rimetterci alla sua volontà con infinita riconoscenza.
LE PAROLE DI GUT: BANDIERA BIANCA O PRETATTICA?
Ha dimostrato di essere intelligente e anche molto sportiva, riconoscendo il magico stato di forma di Federica Brignone. Anche se il distacco è di 251 punti, la differenza tra le due è netta al momento. Brignone è proprio su un altro livello e la svizzera è sportiva nel riconoscerlo. La Coppa del Mondo per la Gut non è ancora persa, perché lo sci non è una scienza esatta e tutto può succedere. Si vive gara per gara, secondo per secondo. Le due non possono fare a meno di marcarsi strette. E’ la natura, la mentalità del campione: è impossibile non pensare all’avversario in una volata finale, non puoi eludere la realtà. Quello che ha fatto Brignone a Kvitfjell è stato fondamentale, perché è finita sempre davanti alla svizzera. 251 punti sono tanti, ma non sono una cassaforte.
BRIGNONE IN CORSA ANCHE PER TRE COPPE DI SPECIALITÀ
Brignone potrebbe aggiudicarsi la Coppa di discesa dopo non aver mai vinto nessuna gara prima di quest’anno: questo testimonia la sua grandezza. Anche la coppa di superG non è ancora chiusa, così come quella di gigante. Se facesse ‘bingo’ al casinò, vincerebbe tutto ed eguaglierebbe Odermatt. Ad ogni modo, secondo me una coppa di specialità se la meriterebbe, ed il mio sogno sarebbe quella di discesa, che al tempo stesso meriterebbe anche Sofia Goggia: è incredibile quello che sta facendo dopo l’infortunio e uno stop di 8 mesi. Brignone e Goggia stanno entusiasmando gli animi degli italiani.
COLLOMB, PIROVANO, ROSSETTI: FUTURO NON COSÌ NERO?
Lo scenario futuro è da lacrime agli occhi. Anche se le giovani saranno brave, passeremo dallo strapotere di Brignone-Goggia ad una situazione di incertezza. Io al momento vedo delle ragazze che forse diventeranno delle brave sciatrici, magari delle campionesse, ma non saranno mai delle fuoriclasse come Brignone o Goggia. L’oro di Collomb nel gigante juniores conta sicuramente molto di più di quello in parallelo ai Mondiali. In slalom però quest’anno ha sciato male, qualificandosi solo una volta. In gigante invece scia meglio. In altre parole: sarà un dramma sportivo per noi italiani dopo Goggia e Brignone!
I RICAMBI NON ARRIVANO IN CAMPO MASCHILE
In gigante è stato un vero disastro a Kranjska Gora. De Aliprandini, che stava andando forte, è scivolato più volte su quella neve trattata col sale: era l’unico che poteva competere con i migliori. Della Vite ha fatto una buona seconda manche ed è arrivato 18°, un po’ meglio rispetto al baratro in cui si era infilato. Gli altri un disastro. Vinatzer ha avuto una involuzione in gigante che non mi spiego, senza errori prende 3 secondi e mezzo: c’è qualcosa che non quadra. Gli altri giovani male: il problema è che non vanno forte abbastanza in Coppa Europa. Se parti col 50-60 in Coppa del Mondo, dove vai? Chiediamoci però perché partono con il 60 e non con il 40: perché in Coppa Europa non ottengono risultati sufficienti. La Federazione non sta commettendo errori adesso, ma a monte. Chi approda ora in Coppa del Mondo arriva da un sistema sbagliato. I bambini di 7 anni non possono avere questa esasperazione. Andrebbero drasticamente ridotte le gare giovanili, anche per limitare i costi che sono insostenibili. I fuoriclasse nascono per caso, anche se il sistema è sbagliato, tuttavia una Federazione non può fare affidamento solo su questi fenomeni.