Tennis
Indian Wells, l’assolo dei nati dal 2000 in poi tra Alcaraz, Draper e Rune
Per la prima volta le semifinali di un Masters 1000 o di uno Slam includono tre giocatori nati nel 2000 o dopo. Un momento, questo, che sa per certi versi di storia, considerando che molto raramente l’evenienza si è verificata per l’intera classe 1990 per lungo tempo. Stavolta, invece, ci si arriva piuttosto presto.
In particolare, il nome che risalta di più è ovviamente quello di Carlos Alcaraz, che ha peraltro già 20 vittorie in 22 partite nel primo Masters 1000 dell’anno. Dall’introduzione del format, nel 1990, soltanto Rafael Nadal ha fatto meglio: 20 vittorie in 21 partite sia a Montecarlo che a Roma, a partire dalla prima disputata in tali eventi.
Con lui Jack Draper e Holger Rune, due storie ben diverse. Il britannico, infatti, si fece notare battendo Jannik Sinner al Queen’s nel 2021 e poi creando grattacapi a Novak Djokovic a Wimbledon: da allora le ottime impressioni si sono solo confermate e sta arrivando ora al miglior rendimento della sua carriera. Per quanto riguarda il danese, invece, potrebbe essere l’inizio di una nuova era dopo un 2024 complicato a dir poco. 2003, 2001, 2003: il mondo è qui.
E poi c’è l’intruso, Daniil Medvedev, che battendo Rune potrebbe regalare a Indian Wells una terza finale consecutiva con Alcaraz, qualora Draper lo permettesse (oltre al danese, naturalmente). Una situazione del genere si era verificata per l’ultima volta con Federer e Nadal negli anni tra il 2006 e il 2008 a Montecarlo, al Roland Garros e a Wimbledon.
