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‘La scodata’ di De Chiesa: “Brignone-Gut, partita a scacchi. Goggia non condizionata da Federica”
LE FORMIDABILI VITTORIE DI FEDERICA BRIGNONE
Ero preoccupato per il fatto che avesse avuto l’influenza. In quelle condizioni era già tanto che corresse: mi aspettavo che potesse arrivare tra le prime 5, limitando i danni con la sua classe. Invece è stata stratosferica. Ha sciato talmente bene e in scioltezza che ha speso meno energie rispetto alle avversarie, accarezzando la perfezione assoluta. Va detto che si è anche presa i suoi rischi nelle due gare: il primo giorno ha rischiato di toccare con lo scarpone un paio di volte.
Nella prima gara è stato incredibile far segnare il miglior tempo nella seconda manche con il n.29, perché i segni c’erano, ma lei sembrava scendere sul velluto: mi ha impressionato. Sabato era quarta, a soli 12 centesimi dalla leader, dopo la prima manche ed era la posizione ideale, perché avrebbe potuto mettere pressione alle avversarie, e così è stato: Richardson è uscita subito, Gut ha preso 8 decimi, Robinson ancora di più. Inoltre la seconda gara è stata ancora più difficile, perché non c’era il sole e quindi scendere su quei segni era un’impresa titanica. Nel secondo gigante per me c’è stato un over boost per Federica, perché in testa c’era Sofia Goggia che aveva disputato una gran manche. Tra di loro ci sono questioni che esulano un po’ dalla pista e quindi, piuttosto che perdere dalla Goggia in gigante, ha dato il massimo, a costo di uscire. Come a Sofia aveva dato fastidio essere battuta in discesa da Federica per un centesimo a Garmisch, così Federica non avrebbe gradito questa invasione di campo della sua compagna di squadra nella sua specialità.
LA LOTTA PER LA COPPA DEL MONDO GENERALE
Gut ha fatto un regalo di Natale in ritardo a Brignone, andando a compensare l’uscita dell’azzurra a Kronplatz. E’ uscita tagliando un po’ la traiettoria sul dosso artificiale di Sestriere, proprio come aveva fatto Federica: stava andando forte, sarebbe stata da podio. Vista l’influenza di Brignone, sembrava una tappa in cui limitare i danni dalla svizzera, invece ha incrementato. Adesso ha 190 punti di vantaggio, ma ce ne sono ancora 1000 in palio, perché mancano 10 gare nelle tre specialità in cui si equivalgono. Il vantaggio è cospicuo, ma sono d’accordo con Federica: bisogna pensare gara per gara. D’ora in avanti sarà una partita a scacchi! Ovviamente adesso è imprescindibile dover fare i conti anche con l’avversaria che ti tallona. Nelle intenzioni non penso che Federica starà a guardare la Gut, ma nei fatti succederà, è impossibile far finta di niente.
SOFIA GOGGIA HA PATITO MENTALMENTE LE VITTORIE DI BRIGNONE?
Goggia è una leonessa, non si fa intimorire da una situazione come questa. Ha fatto una stagione straordinaria, oltre ogni aspettativa. E’ arrivata ai Mondiali dove poteva fare benissimo e in superG sarebbe stata sul podio se non avesse sbagliato l’ultimo salto. Poi è caduta nell’ultima prova della discesa e le è andata bene che non si sia fatta molto male, però il ginocchio era impastato e ha preso 2 secondi: non era a posto. In gigante al Sestriere ha fatto il suo nella prima gara (13ma), poi ha disputato una seconda manche incredibile nel secondo gigante, specialità rispolverata per scommessa dopo l’infortunio. Tutto quello che sta arrivando è grasso che cola. Brignone e Goggia, quando una vince e l’altra no, mordono il freno, perché c’è una grande rivalità. Ma ciò ha dato loro sempre degli stimoli in più. Si tratta di una rivalità sana se permane nei confini della pista.
ARRIVA KVITFJELL
E’ una bella pista, anche molto tecnica, per le donne più bella che per gli uomini. Brignone è migliorata molto nei tratti di scorrimento, quindi può fare benissimo anche a Kvitfjell. L’azzurra e Gut se la giocheranno alla pari.
SHIFFRIN NELLA LEGGENDA
E’ incredibile che abbia raggiunto questa quota 100, si tratta di un numero spaventoso. Devi sommare tutte le vittorie di Tomba, Brignone e Compagnoni per eguagliarla: basta questo a definire l’immensità di questa sciatrice. Poi la vittoria è arrivata in un momento davvero buio. Sappiamo che dopo l’incidente non era ancora la vera Shiffrin. In gigante al Sestriere sciava in trattenuta, andava un po’ in salita, sinonimo di un timore. Se non sei a tuo agio, non puoi spingere. In slalom però stava tornando, era arrivata quinta ai Mondiali. E infatti domenica abbiamo rivisto una Shiffrin in pieno sole. Nella seconda manche è stata incontenibile. Temevo che potesse subire i segni della pista, invece si è superata: seminare le avversarie in quelle condizioni è incredibile. Ha meritato ancora di più questa 100ma vittoria in un momento in cui si era spenta la luce. E’ stata molto sportiva a correre entrambi i giganti: non si è nascosta e ci ha messo la faccia. Mi è piaciuta molto, questa è la vera sportività. Una campionessa totale che si mette in discussione e non si vergogna di farsi vedere su livelli a lei sconosciuti.
IL RITORNO SUL PODIO DI PARIS
Un podio meritatissimo. L’aveva sfiorato quattro volte questo inverno. Al Mondiale aveva perso due medaglie per 30 centesimi sommati. E’ stato molto bello che dietro i due svizzeri ci fosse lui. Questo risultato lo rinfrancherà. A Kvitfjell può andare molto forte, e magari anche vincere. Gli svizzeri al momento sono imbattibili, per questo è molto importante per Paris essere lì in mezzo a loro. Molto bene anche Casse, quinto in gara e secondo nella Coppa del Mondo di superG.
