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Jannik Sinner squalificato 3 mesi: patteggiamento con la WADA, non si farà il processo

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Jannik Sinner
Sinner / LaPresse

Un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Dopo le dichiarazioni del presidente della WADA, Witold Bańka, e del portavoce, James Fitzgerald, si è arrivati all’accordo tra le parti sulla vicenda “Clostebol” tra Jannik Sinner e l’Agenzia mondiale antidoping. Il n.1 del mondo era al centro di un caso da quasi un anno per la doppia positività alla sostanza citata (Clostebol) nell’ultimo torneo di Indian Wells.

Dopo essere stato completamente scagionato da tutte le accuse in primo grado dal Tribunale indipendente convocato dall’ITIA, la WADA ha deciso di fare ricorso al TAS sulla base della responsabilità oggettiva che Sinner aveva nei confronti del proprio staff, precisando il fatto non ci si trovi in un caso di doping, ma per l’appunto di negligenza.

L’udienza era prevista il 16-17 aprile a Losanna, ma si è deciso di arrivare al patteggiamento, ovvero un periodo di ineleggibilità di tre mesi per una violazione delle norme. Di seguito il comunicato della WADA:

COMUNICATO DELLA WADA

L’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) conferma di aver raggiunto un accordo per la risoluzione del caso riguardante il tennista italiano Jannik Sinner, con l’atleta che ha accettato un periodo di ineleggibilità di tre mesi per una violazione delle norme antidoping, dopo essere risultato positivo al clostebol, una sostanza proibita, nel marzo 2024.

Nel mese di settembre, WADA aveva presentato un ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS) nel caso del sig. Sinner, che era stato giudicato da un Tribunale Indipendente come non responsabile né negligente.

Nonostante questo ricorso, le circostanze specifiche del caso hanno portato WADA a considerare un accordo per garantire un esito equo e appropriato, conformemente all’Articolo 10.8.2 del Codice Mondiale Antidoping.

WADA accetta la spiegazione fornita dall’atleta riguardo alla causa della violazione, come indicato nella decisione di primo grado. WADA riconosce che il sig. Sinner non aveva intenzione di barare e che la sua esposizione al clostebol non ha fornito alcun beneficio in termini di prestazioni, avvenendo a sua insaputa a causa della negligenza di alcuni membri del suo entourage. Tuttavia, secondo il Codice e in base ai precedenti del CAS, un’atleta è ritenuto responsabile della negligenza del proprio entourage. Considerando l’unicità dei fatti di questo caso, è stata ritenuta appropriata una sospensione di tre mesi. Come già affermato, WADA non ha richiesto la squalifica di alcun risultato, ad eccezione di quanto già imposto dal tribunale di primo grado. La Federazione Internazionale di Tennis e l’Agenzia Internazionale per l’Integrità del Tennis, entrambe co-respondenti al ricorso di WADA presso il CAS e nessuna delle quali ha impugnato la decisione di primo grado, hanno accettato l’accordo per la risoluzione del caso.

Secondo i termini dell’accordo, il sig. Sinner sconterà il suo periodo di ineleggibilità dal 9 febbraio 2025 fino alle 23:59 del 4 maggio 2025 (inclusi quattro giorni già scontati dall’atleta durante la sospensione provvisoria). In base all’Articolo 10.14.2 del Codice, il sig. Sinner potrà riprendere ufficialmente l’attività di allenamento dal 13 aprile 2025.

Alla luce dell’accordo, WADA ha formalmente ritirato il proprio ricorso al CAS”.

La squalifica di Sinner, pertanto, durerà fino al 4 maggio. Il n. 1 al mondo non giocherà i Masters1000 di Indian Wells, Miami, Montecarlo e Madrid e potrà tornare per gli Internazionali d’Italia, in programma dal 7 maggio, potendosi allenare ufficialmente dal 13 aprile, come viene precisato nella nota. Ci sono anche le prime reazioni da parte del tennista pusterese.

Quanti punti perderà Sinner nel ranking ATP con la squalifica: potrebbe comunque rimanere n.1?

Questo caso mi tormentava ormai da quasi un anno e il processo ancora sarebbe stato lungo con una decisione che forse sarebbe arrivata solo alla fine dell’anno. Ho sempre accettato di essere responsabile della mia squadra e ritengo che le rigide regole della WADA siano una protezione importante per lo sport che amo. Su questa base ho accettato l’offerta della WADA di risolvere il presente procedimento sulla base di una sanzione di tre mesi“, ha dichiarato Jannik.

A queste parole si sono aggiunte anche le parole Jamie Singer, legale di Sinner: “Sono felice che Jannik possa finalmente lasciarsi alle spalle questa dolorosa esperienza. La WADA ha confermato i fatti stabiliti dal Tribunale Indipendente. È chiaro che Jannik non aveva alcuna intenzione, non era a conoscenza della situazione e non ha ottenuto alcun vantaggio competitivo. Purtroppo, gli errori commessi da alcuni membri del suo team hanno portato a questa situazione“.

A corredo del tutto l’ITIA: “Riconosciamo l’annuncio fatto dall’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) riguardo all’accordo raggiunto tra la WADA e Jannik Sinner per risolvere il ricorso della WADA. Il processo originale è stato condotto in conformità con il Codice Mondiale Antidoping e il Programma Antidoping del Tennis. A seguito di un’indagine approfondita da parte dell’ITIA (incluso il parere di laboratori accreditati dalla WADA), eravamo soddisfatti del fatto che il giocatore avesse dimostrato l’origine della sostanza vietata e che la violazione fosse involontaria. L’esito odierno conferma questa conclusione. L’ITIA ha deferito la questione a un tribunale indipendente, che ha raggiunto la decisione di “Nessuna Colpa o Negligenza” e, di conseguenza, nessuna squalifica, sulla base dei fatti e dell’applicazione delle regole. L’esito della sospensione di tre mesi è stato possibile solo grazie all’accordo tra la WADA e il giocatore“.

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