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Tennis

Jannik Sinner, il re in esilio. Esame importante sulla reale consistenza del tennis italiano

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Jannik Sinner
Jannik Sinner / IPA Sport

Jannik Sinner ha preso la sua decisione: accettare la proposta della WADA ed essere sospeso dal massimo circuito internazionale per 3 mesi. La vicenda “Clostebol” ha avuto questo epilogo e la squalifica dell’altoatesino lo terrà lontano dai tornei fino alle 23.59 del 4 maggio, avendo l’opportunità di riprendere gli allenamenti in strutture ufficiali e certificate solo dal 13 aprile 2025.

Questo significa che prima della scadenza citata Jannik potrà allenarsi solo in strutture private e senza il supporto di giocatori tesserati e tecnici. Da capire quale sarà la soluzione a questa limitazione. Si parla di resort con campi da tennis o ville private con strutture tali da garantire una preparazione in privato per non perdere l’abitudine all’attività fisica.

Per Sinner una scelta difficile ma intelligente, dettata dalle circostanze e dalla volontà di non protrarre così a lungo un caso che non è detto avrebbe portato presso il TAS alla piena assoluzione: “Questo caso mi tormentava ormai da quasi un anno e il processo ancora sarebbe stato lungo con una decisione che forse sarebbe arrivata solo alla fine dell’anno“, le parole del n.1 ATP. “Ho sempre accettato di essere responsabile della mia squadra e ritengo che le rigide regole della WADA siano una protezione importante per lo sport che amo. Su questa base ho accettato l’offerta della WADA di risolvere il presente procedimento sulla base di una sanzione di tre mesi”, ha aggiunto l’azzurro.

E così, il pusterese si prepara a vivere una specie di esilio, assistendo ai match altrui e scoprendo di settimana in settimana se il suo primato nella classifica mondiale sarà tale oppure no. Sarà anche una prova mentale per Sinner, costretto a non fare quello che ama maggiormente, ovvero giocare a tennis su palcoscenici prestigiosi. Vedremo se la sua forza psicologica sarà tale da convertire la voglia di tornare nel circuito in ulteriore benzina nel proprio serbatoio.

Uno stop in cui, comunque, l’altoatesino avrà modo di prepararsi per la stagione sulla terra a pieno regime dal 13 aprile, programmando il suo ritorno a Roma (il 7 maggio) davanti al pubblico di casa che lo accoglierà a braccia aperte. Un modo anche per avvicinarsi al meglio possibile al Roland Garros, su una superficie dove ha fatto sempre un po’ di fatica. Chissà se tutti i mali non vengano per nuocere, avendo tempo per testarsi sul mattone tritato.

Resta il fatto che il tennis italiano sarà privo della sua Stella Polare e potremo apprezzare la consistenza del movimento. Fino ad ora, a parte quanto fatto da Jannik, vanno sottolineati alcuni risultati: il quarto di finale raggiunto da Lorenzo Sonego agli Australian Open e le semifinali di Mattia Bellucci e di Matteo Arnaldi a Rotterdam e a Delray Beach, senza dimenticare i titoli conquistati in doppio sia da Bolelli/Vavassori che da Paolini/Errani.

Probabilmente, l’assenza del pusterese si farà sentire nei Masters1000, dove il livello è particolarmente elevato, anche se sarà da capire specialmente sulla terra quali potrebbero essere le prospettive di Lorenzo Musetti (n.17 del mondo), alle prese con un piccolo problema muscolare e capace sul rosso di esprimersi molto bene, pensando a Montecarlo, Madrid, Roma e Parigi.

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