Mancano all’appello tre star azzurre, i due campioni olimpici Nicolò Martinenghi e Thomas Ceccon e il pluri-medagliato di Parigi Gregorio Paltrinieri, eppure l’Italia è pronta a lanciare la sfida al mondo in vista della rassegna iridata in programma da domani a domenica alla Duna Arena di Budapest. Si riparte dalle 16 medaglie di Melbourne del 2022 e ripetersi sarà molto difficile a causa delle tante assenze nella squadra italiana, però si può essere fiduciosi su un buon bottino di podi per la squadra azzurra che presenta in vasca diversi nomi nuovi che potrebbero esplodere già sulle rive del Danubio.
Con l’assenza di Marchand si sono aperti varchi importanti per uno degli azzurri che punta con più decisione a questi Mondiali dopo aver disputato tre finali olimpiche a Parigi, Alberto Razzetti, che vorrebbe un tris di podi anche se la concorrenza non manca di certo e servirà la sua migliore versione per portare a casa altri allori iridati, lui che la medaglia d’oro mondiale l’ha già vinta nel 2021.
A caccia del podio in più gare vanno anche le due atlete di punta del movimento azzurro, Simona Quadarella, che ha tanta voglia di riscatto dopo l’amaro in bocca che le ha lasciato Parigi 2024 dove è rimasta giù dal podio, nonostante gare di ottimo livello. Si rinnoverà la sfida con la francese Kirpichnikova e con la tedesca Gose, ma dovessero arrivare due podi non sarebbe certo una sorpresa. Quadarella non ha mai vinto l’oro mondiale in vasca corta, e questo potrebbe essere uno stimolo in più per l’azzurra che comunque sul podio iridato c’è salita due volte, argento nel 2018 e bronzo nel 2021.
Stessa cosa per Benedetta Pilato, la ranista pugliese che ha dato il meglio di sé a Riccione, ha fatto vedere di valere il podio mondiale sia sui 50 che sui 100 rana e proverà a dare l’assalto all’atleta del momento, la cinese Tang, che in Coppa del Mondo l’ha sempre sconfitta ma con tempi spesso più alti rispetto a quelli fatti segnare da Pilato ai Campionati Italiani. L’allieva di Satta ha le carte in regola per giocarsi qualcosa di importante, e per lei la caccia è al secondo podio in carriera in vasca corta e magari al primo oro.
Tra le certezze in vasca corta c’è lo specialista del dorso Lorenzo Mora, che punta ad un risultato di prestigio sui 200, dove è stato bronzo nel 2022. Se la condizione lo sorreggerà ci sono buone possibilità che si trovi a lottare per le posizioni che contano anche nei 50 e nei 100 dorso. Nella rana, soprattutto nei 50, Simone Cerasuolo ha il miglior tempo mondiale e può aspirare a ripetere, se non a migliorare, il bronzo conquistato nel 2022 a Melbourne. L’imolese è in condizione, così come Ludovico Blu Art Viberti, che ha intanto l’opportunità di andarsi a prendere la prima grande finale della sua carriera, solo sfiorata a Parigi, e poi di provare sui 100 a fare il colpaccio.
A livello individuale ci potrebbe essere qualche altra carta da medaglia per l’Italia che risponde al nome di Sara Curtis. La versione della giovanissima piemontese vista a Riccione potrebbe anche permetterle di giocarsi il podio con le big della velocità e del dorso veloce (anche se qui il traffico è davvero sostenuto ad altissimi livelli). È giusto che la giovane azzurra non abbia pressioni addosso, anche se non si tratta certo della prima presenza in Nazionale, ma Curtis sta bruciando le tappe e con il Campionato Italiano di Riccione ha confermato che ogni volta che scende in vasca riesce a salire un gradino. Chissà…
Sempre restando nella velocità, ma maschile, Leonardo Deplano e Lorenzo Zazzeri, se avrà recuperato dalla caduta che lo ha costretto a saltare gli Assoluti, potrebbero dire la loro nei 50 stile libero, mentre Alessandro Miressi, campione mondiale del 2021, cercherà di giocarsela nei 100 stile libero.
Il nuovo programma delle staffette ha tolto le 4×50 miste maschili e femminili e 4×50 stile libero maschili e femminili, introducendo la 4×50 mista misti e 4×50 stile libero misti: due possibilità in meno per l’Italia di dare la caccia alle medaglie, ma la 4×50 stile libero misti potrebbe regalare soddisfazioni al clan azzurro, che può contare su atleti molto veloci.
Gli azzurri possono puntare al podio nella 4×100 stile libero maschile, con la squadra che ha portato nuovamente sul podio olimpico questa staffetta, ma attenzione anche alla 4×100 stile libero femminile: se tutte riusciranno ad esprimersi al meglio, la medaglia non è un miraggio, ma servirà grande precisione nei cambi e quello non è certo la specialità della casa. Qualche speranza anche nella 4×200 stile libero maschile, dove i giovani D’Ambrosio e Alessandro Ragaini, apparsi però non nella migliore condizione agli Assoluti, possono spingere in alto la squadra. Anche nella 4×100 e 4×50 mista maschile, pur con il gap a farfalla rispetto ai migliori, gli azzurri possono giocarsela per una medaglia.