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MotoGP, Maverick Viñales: “Abbiamo una moto veloce, possiamo essere competitivi anche a Jerez”

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Vinales
Viñales / LaPresse

Si è appena conclusa la prima parte della conferenza stampa piloti del giovedì a Jerez de la Frontera in vista del weekend del Gran Premio di Spagna 2024, quarto appuntamento stagionale del Mondiale MotoGP. Osservato speciale Maverick Viñales, dopo la strepitosa doppietta in Texas sull’Aprilia, con ambizioni importanti anche sul tracciato andaluso.

Non tutti i weekend potranno essere come Austin, ma l’importante è lottare per le prime posizioni. Jerez è un’ottima possibilità di poter continuare a lottare per le posizioni di vertice. Possiamo essere competitivi anche qui. Sarà un fine settimana impegnativo, la sfida è quella di esprimere la nostra miglior performance. È la prima gara della stagione davanti ai nostri tifosi e ci sarà una grande spinta. Ho anche bei ricordi qui perché ho vinto la mia prima gara in 125. In MotoGP non ci sono mai riuscito”, dichiara lo spagnolo.

Abbiamo una moto veloce, che in alcuni punti è anche migliore rispetto ai nostri avversari. Ma in altri punti gli avversari sono migliori, per esempio Martin è forte nelle curve stop and go. L’Aprilia nelle curve veloci va forte e va bene ovunque in questo momento: l’obiettivo è trarre vantaggio dalle curve veloci per poter fare gare come quelle di Austin“, prosegue il 29enne nativo di Figueres.

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Sulle indiscrezioni di mercato relative ad un possibile passaggio di Marc Marquez a Noale:Non l’avevo sentita, significa che in Aprilia stiamo facendo un bel lavoro. Comunque è troppo presto per pensare a queste cose. Più sto davanti e più sarò forte: dobbiamo continuare a crescere ed essere uniti come team. C’è tanta fiducia e l’ultima cosa che voglio è pensare a qualcos’altro“.

Sulla trattativa per il suo rinnovo di contratto con Aprilia:Non ho nessuna fretta, voglio aspettare e vedere anche cosa faranno gli altri piloti. Ora voglio essere concentrato sulla pista, non penso al futuro. Voglio godermi il presente“.

Dopo la vittoria al COTA non ho dormito neanche un minuto in aereo. Sono tornato a casa che ero molto stanco: sapevo che, dove ero prima, non era il mio posto. Ho faticato molto con la moto, ma dall’anno scorso abbiamo fatto un passo avanti. Ci sono voluti due anni di lavoro, senza vedere risultati. Con la mia famiglia abbiamo pianto insieme dopo momenti difficili”, conclude Viñales.