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Sci Alpino

Sci alpino, i precedenti dell’Italia a Schladming: Alberto Tomba l’unico a vincere in slalom sulla Planai

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Stefano Gross

Non c’è il tempo di rifiatare un attimo, e domani si parlerà già di una nuova giornata di gare per la Coppa del Mondo 2023-2024 di sci alpino maschile. Dopo la favolosa settimana di Kitzbuehel si rimane in Austria, e si va a Schladming per due gare in notturna sulla mitica Planai. Oltre al classico slalom, si raddoppia con una gara tecnica tra le porte larghe, dopo la doppietta super, riuscita l’anno scorso. Gli orari saranno sempre gli stessi: prima manche alle 17.45 e seconda alle 20.45.

La Planai è una pista storica per il massimo circuito, e in generale Schladming nel passato ha ospitato diverse gare del Circo Bianco. L’Italia ha un discreto pedigree nella località della Stiria, e può vantare in tutto 13 piazzamenti sul podio: 3 vittorie, 4 secondi e sei terzi posti. Il primo podio azzurro su queste nevi è datato 20 dicembre 1975, e arrivò in discesa grazie al terzo posto di Herbert Plank. Stesso risultato replicato il giorno dopo da Piero Gros, questa volta tra i rapid gates nella gara vinta dal padrone di casa Hans Hinterseer davanti al leggendario Ingemar Stenmark.

Tre anni dopo a salire sul terzo gradino del podio fu Leonardo David, mentre per scalare una posizione bisogna aspettare addirittura 12 anni. Corre l’11 gennaio del 1990 quando Kristian Ghedina chiude secondo la discesa vinta dal transalpino Franck Piccard. Come un quarto di secolo prima il giorno dopo arriva anche il podio in slalom, chiude terzo infatti Konrad Kurt Ladstatter.

Passano altri sette anni e finalmente arriva il primo successo italiano sulla Planai, con il mitico Alberto Tomba che si impone nello slalom. Il più iconico sciatore degli anni novanta è l’unico azzurro ad aver mai domato nella storia la pista di Schladming, non accontentandosi del successo del 1997 ma bissando anche l’anno successivo per realizzare una meravigliosa doppietta. Il primo anno si inchinarono Thomas Stangassinger e il transalpino Sebastien Amiez (attenzione al figlio in crescita vertiginosa, settimo a Kitz), mentre nel secondo l’azzurro si mise dietro Thomas Sykora e Hans-Petter Buraas. Sempre nel 1998. ma in gigante, il 10 gennaio brilla anche il terzo posto di Luca Cattaneo.

Passano sei anni senza podi azzurri nella località stiriana, quando il 27 gennaio 2004 Manfred Moelgg si piazzò secondo nello slalom dominato da Benjamin Raich. Quattro anni dopo è lo stesso ‘Manny’ a tornare in top-3 sulla Planai, chiudendo in terza posizione dietro a Mario Matt e Jean-Baptiste Grange. Il penultimo podio italiano tra i pali stretti a Schladming risale al 2012, quando Stefano Gross sfiorò la vittoria finendo dietro di 22 centesimi a Marcel Hirscher. Dodici anni fa in Stiria, in previsione dei Mondiali dell’anno successivo, a marzo di corse anche un superG, dove è arrivata la terza vittoria italiana sulle nevi austriache con Christof Innerhofer. 

Arriviamo poi all’ultimo podio azzurro sulla Planai, ormai decisamente datato. Era il 27 gennaio 2015 quando Stefano Gross centrò nuovamente la seconda posizione in slalom, questa volta distante però ben 1 secondo e 44 centesimi dal vincitore, il russo Alexander Khoroshilov. Per rompere questo tabù e non far scattare il decennale senza azzurri in top-3 sulla Planai, quest’anno serve un mezzo miracolo. Sia in slalom sia in gigante gli azzurri non hanno neanche mai sfiorato il podio, con il settimo posto di Tommaso Sala ad Adelboden come miglior risultato. E’ forse lo slalomista la miglior carta da giocare, in una due giorni che comunque può esaltare chiunque.

Foto: LaPresse

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