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Australian Open 2024: tutti i possibili avversari di Matteo Berrettini in tabellone. Le insidie e i precedenti

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Matteo Berrettini

Ci sarà ancora Stefanos Tsitsipas sulla strada di Matteo Berrettini a livello di primo turno agli Australian Open 2024. Quinta sfida tra il greco e il romano, con il primo che si è aggiudicato tutte le precedenti quattro. E l’ha quasi sempre fatto in rimonta, perdendo il primo set e imponendosi nei restanti. Per gli incastri di tabellone e programmazione, si sa che questa sfida la vedremo di lunedì: sarà il remake del primo turno del 2019 sempre a Melbourne. Stavolta, però, il palcoscenico sembra destinato a essere particolarmente importante, dal momento che appare difficile una collocazione fuori dai primi tre campi per il richiamo dei nomi.

Qualora a Berrettini riuscisse l’impresa (difficile, ma forse non del tutto impossibile visti i dubbi che circondano, a sua volta, l’ellenico), al secondo turno le opzioni sarebbero, per forza di cose, due, entrambe con la bandiera dell’Australia accanto al nome. In un caso si tratta di Aleksandar Vukic, attualmente numero 63 del mondo e già incontrato e battuto al Challenger di Phoenix nello scorso marzo per 7-5 7-6(5). Vale la pena ricordare che a Phoenix giocano, nei fatti, quelli usciti presto da Indian Wells con una serie di opportunità per i top 50 date dalla contingenza particolare. Nell’altro caso il nome è quello di Jordan Thompson, arrivato in semifinale a Brisbane con scalpo di Nadal. I due ben si conoscono da anni: giocarono l’uno contro l’altro in un Futures italiano del 2015, di quelli spesso organizzati dal Forte Village di Santa Margherita di Pula, vicino Cagliari. E poi ancora agli US Open del 2019, quelli dell’esplosione di Matteo, che vinse in entrambi i casi.

Un eventuale terzo turno potrebbe dare vita a un derby con Lorenzo Musetti. Per il romano si tratterebbe di una rivincita dell’ATP 250 di Napoli, dove, nella finale, si arrese sia al toscano che a un infortunio che lo tolse di mezzo per il resto della stagione. Rimane però da capire la forma del numero 2 d’Italia lontano dal rosso, e questo inizio di 2024 per lui è stato altalenante. Oltretutto, l’avversario, il francese Benjamin Bonzi (con cui Berrettini giocò in due Challenger del 2017 a Izmir e Segovia, vincendo sempre in due set con tutti 6-4), seppur sceso di tono a causa di una disastrosa prima metà di 2023, non è da sottovalutare. Quanto alle altre due possibilità, il capitolino non si è mai confrontato con l’australiano James Duckworth né con il classe 2004 francese Luca van Assche.

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In fatto di eventuali ottavi di finale, il nome principe sarebbe quello di Taylor Fritz. Si tratta di uno dei giocatori più sofferti dal romano, che mai lo ha battuto in tre confronti, curiosamente tutti in contesti diversi: Coppa Davis 2019 (la prima della molto più che discutibile riforma), Indian Wells 2021 (edizione giocata a ottobre), United Cup 2023 (prima edizione). Un solo set vinto, il primo in Davis, poi tanta lotta, ma senza riuscire a trovare il guizzo giusto. C’è in quella zona anche Francisco Cerundolo: con l’argentino l’ex numero 6 del mondo vanta una vittoria al limite dell’assurdo a Montecarlo 2023. Trovatosi 5-0, Berrettini perse sette giochi di fila, ma in un modo o nell’altro rimise in piedi il match e vinse 6-4 al terzo, salvo poi non giocare il terzo turno contro il danese Holger Rune. In questa zona di tabellone unico potenziale “cavallo pazzo” è, inevitabilmente, Marin Cilic. Il croato può molto, per esperienza: sarebbe anche una prima volta in termini di confronto diretto.

All’atto pratico, qualora ancora riuscisse quello che a tutti gli effetti sarebbe un miracolo sportivo, Berrettini si ritroverebbe con quasi certezza a sfidare Novak Djokovic. Dopo le ATP Finals 2019, in cui il serbo bagnò l’esordio di Matteo con un 6-2 6-1, fu proprio lui l’unico uomo a fermarlo in campo negli Slam del 2021: quarti al Roland Garros, finale a Wimbledon, quarti agli US Open. Sempre in quattro set. Sul percorso del serbo in tanti tifano per il possibile terzo turno con Andy Murray e poi per l’ottavo contro il nuovo volto di casa USA Ben Shelton, ma di strada ce n’è parecchia. E, soprattutto, per tutti le strade sono irte di pericoli. Quella più complessa, però, ce l’ha il romano. Che, prima ancora di pensare a una possibile finale (cioè al lato di Carlos Alcaraz), o a una semifinale (e a quel punto ci potrebbe essere la suggestione del rematch di Toronto con Jannik Sinner), o anche solo appunto alla prospettiva dei quarti, ha un ostacolo tra i più difficili che si possano immaginare già da subito. La speranza è, al di là del risultato contro Tsitsipas, di rivederne una versione competitiva. Il problema è che se, come detto, ci sono dubbi che attanagliano il greco, quelli sul romano sono ben più importanti.

Foto: LaPresse