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Ciclismo
Ciclismo femminile, Sangalli: “Balsamo e Cavalli torneranno sui loro livelli. Al Giro punto su Realini”
Da due anni alla guida del settore femminile su strada c’è Paolo Sangalli, braccio destro di Dino Salvoldi sin dal 2009. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente in vista della prossima stagione che sarà quella olimpica: “Al netto delle sfortune delle scorso anno il nostro movimento femminile è in salute. Non mi posso proprio lamentare, lavoro con loro dal 2009 e quindi ci conosciamo bene e lavoriamo sempre nel modo migliore“.
Dopo il Mondiale vinto nel 2021 e il Trofeo Binda del 2022, Elisa Balsamo ha fatto un po’ di fatica: come te lo spieghi? E cosa le manca per tornare sui suoi livelli abituali?
“Elisa stava crescendo bene, poi dopo l’infortunio ha fatto un po’ fatica, è stato un rincorrere per tornare in buona condizione, ma in un contesto in cui bisogna sempre essere al 100% rincorrere non è mai la cosa migliore. Credo che dalla prossima stagione tutto ritorni nello standard in cui siamo abituati”.
Elisa Longo Borghini migliora con gli anni, adesso è cresciuta molto anche nello spunto veloce. Per il 2024 la vedi più adatta all’Olimpiade o al Mondiale?
“La vedo adatta ad entrambe le corse. Non ho ancora visto nessun percorso al momento e conto di andare con i ct Bennati e Velo a gennaio per visionare il tracciato delle Olimpiadi. Il percorso dei Giochi dovrebbe essere sullo stile di una Classica, il Mondiale invece è duro, ma non impossibile e quindi sarà per passisti scalatori, per gente con fondo”.
Marta Cavalli, nel finale di stagione, ha fatto un po’ più fatica: ti aspetti che possa tornare quella che nel 2022 collezionava le Classiche del Nord?
“Ho parlato con Marta settimana scorsa, la vedo molto motivata ed è in un’ottima squadra. Credo e spero che possa tornare ai suoi livelli già dalla prossima stagione”.
Venturelli e Magnaldi, la giovane e la più esperta, sono due ragazze del nostro movimento azzurro che ci possono far ben sperare…
“Magnaldi l’ho già per il Mondiale ed è giusto che metta quest’obiettivo nel mirino, è una delle mie ragazze presenti nella lista. La Venturelli invece è giovanissima e quindi dobbiamo darle il giusto tempo per crescere, con me probabilmente farà l’Europeo e il Tour de l’Avenir”.
Cosa manca a Letizia Paternoster per trovare continuità su strada?
“Manca la continuità che stava trovando lo scorso anno. Per andare forte su strada bisogna correrci molto e questo non vuol dire che non debba andare in pista, perché abbiamo dei chiari esempi di quanto la pista sia utile ai fini dell’attività su strada. Letizia purtroppo negli ultimi anni ha avuto un sacco di imprevisti, già dal periodo del Covid, e quindi le servirebbe un po’ più di fortuna”.
Anche Vittoria Guazzini è stata sfortunata e ha avuto diversi infortuni: può essere una carta da medaglia nella cronometro tra Olimpiadi e Mondiali?
“Se torna ai suoi standard, sicuramente sì. Anche lei ha avuto una serie di infortuni e quindi si è trovata a rincorrere, ma oggi il ciclismo va velocissimo e star fermi fa perdere tanto e quando ti trovi a rincorrere fai sicuramente più fatica. Vittoria ha un grande motore e quindi penso che la prossima stagione possa essere protagonista”.
Come si gestisce un’Olimpiade con 4 punte? Hai già un’idea di chi portare?
“Quella di Parigi per me sarà la quarta Olimpiade e da sempre è una corsa particolare. Il gruppo è ristretto e quindi bisogna essere pronti con tutte le ragazze in corsa, inoltre non possiamo purtroppo utilizzare le radioline, cosa che le ragazze sono abituate a fare tutto l’anno, e questo incide molto sulla corsa. Ho già in mente chi portare, ma la decisione finale verrà presa dopo le Classiche di primavere che saranno un ultimo test in vista dei Giochi di Parigi 2024”.
Con il ritiro di Van Vleuten, pensi che un’azzurra possa vincere il Giro d’Italia nel 2024?
“Spero di sì. Cavalli, Longo Borghini e Realini sono ragazze che possono dire la loro al Giro”.
Foto: Lapresse