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Formula 1

F1, addio ‘cappotto’ per la Red Bull! La Ferrari impedisce la stagione perfetta alle ‘Lattine volanti’

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Carlos Sainz

Il Cavallino è tornato Rampante. Di fatto, non solo di nome. L’inafferrabile Max Verstappen e l’ineguagliabile Red Bull, per una volta, hanno steccato di brutto. Il contesto della città stato del sud-est asiatico si è rivelato il siluro capace di affondare la corazzata austro-olandese.

“Quando il gatto non c’è, i topi ballano” recita un vecchio adagio popolare. Niente di più vero, ma oggi bisognerebbe utilizzare un altro modo di dire. Perché a Marina Bay ha trionfato chi ha saputo “giocare al gatto con il topo”. Carlos Sainz ha corso in maniera magistrale, facendo tutto nel modo migliore, soprattutto dopo il pit-stop. Una volta passati alla mescola più dura, il felino iberico è stato in grado di gestire la situazione con maestria.

Non ha chiesto nulla più del necessario ai suoi pneumatici, tenendo un occhio davanti a sé e l’altro nei propri specchietti, allo scopo di rintuzzare qualsiasi potenziale attacco che potesse essere lanciato dalla tetra Mercedes di George Russell prima e dalla sgargiante McLaren di Lando Norris poi. Lo spagnolo aveva ben chiaro cosa fare e come farlo, spingendo nei tratti dove più gli serviva per evitare di prestare il fianco a giovani britannici.

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Solo i veterani consumati corrono così, ma d’altronde il madrileno è in Formula 1 dal 2015. La sua esperienza ad alto livello l’ha maturata. Oggi, anziché seminare sul campo del piazzamento, ha potuto gettare i propri semi su quello della vittoria, raccogliendo meritatamente i frutti sapientemente coltivati per 62 giri. Curioso, però, notare come il fresco ventinovenne abbia alquanto lasciato a desiderare nella prima metà di stagione, infarcita di errori e prestazioni opache, mentre dopo la pausa estiva sia stato pressoché perfetto per tre GP di fila.

El extraño caso del doctor Sainz y el señor Carlos? Di sicuro è stata geniale l’idea di usare Norris come “scudo umano”, permettendogli di aprire il DRS, allo scopo di difendersi al meglio da Russell. In questo modo il ferrarista ha dovuto preoccuparsi di gestire un avversario con la sua stessa mescola e non con pneumatici più performanti. Una mossa da fine stratega, che gli ha consentito di fregiarsi di un’affermazione superba e di essere l’uomo che passerà alla storia come colui il quale ha spezzato il filotto della Red Bull e di Max Verstappen, i più lunghi mai visti.

Foto: La Presse