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Roland Garros 2023, Tartarini: “Musetti se la gioca con Alcaraz, servono due cose. Stava per ritirarsi al 1° turno”
Ci si prepara alla grande sfida. Lorenzo Musetti sta esprimendo un grande tennis in questo Roland Garros. La vittoria di ieri, nel terzo turno contro il britannico Cameron Norrie, è stata una conferma di quanto il carrarino avesse già fatto contro il russo Alexander Shevchenko. Un gioco creativo e concreto nello stesso tempo. Del resto, è questo il grande obiettivo che vuol centrare il toscano: creare delle basi solide e valorizzarle con quel pizzico di genio.
Vasco Rossi parlerebbe di “equilibrio sopra la follia” e il concetto rende l’idea. Musetti è atteso dal confronto dei confronti, che da un certo punto di vista, ha il sapore del remake. La partita contro il n.1 del mondo, Carlos Alcaraz, ha queste caratteristiche per due motivi: la prima perché, sempre a Parigi due anni fa, Musetti affrontò il n.1 ATP di quel momento, Novak Djokovic, negli ottavi di finale; la seconda è che questa partita segue quanto accaduto l’anno scorso nella Finale di Amburgo, dove a vincere fu Lorenzo.
Sarà possibile replicare in un contesto ben più importante? Lo vedremo. Per sapere quali sono le sensazioni della vigilia ci siamo rivolti al tecnico del giocatore italiano, Simone Tartarini, che ci ha fornito risposte molto interessanti sui vari temi d’attualità.
Tartarini, bentrovato. Sensazioni dopo questa prima settimana a Parigi?
“Non ci possiamo certo lamentare, Lorenzo sta giocando bene e il suo feeling con il torneo è ottimo. Bene così“.
Tuttavia, prima della partita contro Mikael Ymer, Musetti ci ha parlato di problemi di salute. Ci può dire di più?
“Sì, devo essere onesto: Lorenzo è stato a un passo dal ritiro, perché per un’intera giornata non aveva potuto allenarsi ed era molto debilitato. E’ stato bravo e stretto i denti contro lo svedese, una prova di carattere“.
Un bel rischio, ma chissà magari un segno del destino?
“Vedremo, di sicuro contro Shevchenko e Norrie ha alzato il suo livello di gioco e messo in mostra il tennis su cui lavoriamo da tempo. Un modo di stare in campo consapevole e maturo, in cui avere continuità d’azione“.
Musetti ha parlato in conferenza stampa che il suo grande obiettivo sia proprio quello di avere una certa costanza. Detto questo, cosa gli manca per centrare questo target?
“Lorenzo lo sta già facendo, ma deve compiere uno step definitivo dal punto di vista della consapevolezza. Lui, a volte, non si sente all’altezza di un top-5 o di un top-10 quando in realtà, quando è pienamente focalizzato, secondo me se la può giocare contro tutti, ma dipende da lui e dal suo modo di approcciare alla partita“.
Crede che il periodo negativo vissuto nei primi mesi dell’anno gli sia stato utile per la crescita?
“Indubbiamente, ma non si tratta di nulla di speciale. Nel senso, tutti hanno i loro momenti bui e le reazioni sono diverse a seconda delle circostanze. Lorenzo è un ragazzo ancora molto giovane e quindi ci ha messo i propri tempi. Non è che la maturità nel suo gioco la stia esprimendo solo a Parigi, ma si era vista già a Montecarlo, Barcellona e a Roma. In Francia, è il suo standard di gioco a essere più elevato, perché il giocare con fiducia lo aiuta a essere più consapevole“.
E quindi come si batte Carlos Alcaraz?
“Avendo l’atteggiamento giusto ed esprimendo il proprio miglior tennis. Sono convinto che Musetti possa giocarsela contro un tennista come Carlos, ma dovrà essere in grado di imporsi come tennis e personalità, facendo giocare male il suo rivale“.
Un Musetti quindi che lavora soprattutto su se stesso che badare più di tanto all’avversario?
“Certamente un minimo di strategia c’è perché non si gioca contro il muro, però si tratta di una preparazione in cui si tengono conto delle caratteristiche sia di Lorenzo che del suo avversario“.
Visti i risultati, le viene un po’ da sorridere se pensa alle tante critiche di questi mesi, quando i risultati venivano con difficoltà?
“Ci siamo abituati, io non sono sui social anche per questo. Siamo concentrati sul nostro lavoro, sono consapevole che soprattutto in Italia si fa un uso del concetto di fallimento con troppa leggerezza. Nel nostro caso sembrava che Lorenzo fosse un tennista che avesse disimparato a giocare, mettendolo in rapporto con Alcaraz, ma ognuno ha i propri tempi. In Italia, però, siamo fatti così, altrove c’è meno pesantezza nelle valutazioni e l’ho potuto constatare. Del resto è una ruota che gira e in questo Roland Garros ci sono state eliminazioni eccellenti, come Medvedev e Sinner. A Roma Carlos ha perso contro Marozsan, ma si pensa che vincere sia sempre scontato“.
A questo punto punto, auguriamoci che sia una bella partita e che Lorenzo esprima il suo meglio?
“Ovviamente, spero di assistere a un bel confronto tra due giocatori che sanno esprimere un tennis d’alta qualità“.
Foto: LaPresse
