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MotoGP, l’ultima occasione per Franco Morbidelli: deve tornare competitivo per convincere la Yamaha

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Torniamo con la mente al 22 novembre 2020. Si conclude il Gran Premio del Portogallo, ultimo appuntamento stagionale. Sul tracciato di Portimao lo spagnolo Joan Mir si laurea campione del mondo della classe regina al termine di una annata complicatissima, sotto molteplici punti di vista, quella del lock-down per intenderci. Il portacolori della Suzuki conclude con 171 punti e 13 lunghezze di vantaggio su un pilota che appariva in rampa di lancio con la sua Yamaha, con due vittorie e un terzo posto nelle ultime 4 uscite. Di chi stiamo parlando?

Di Franco Morbidelli. Già, fa davvero effetto ricordare questo dato. In quel momento, 849 giorni fa, il pilota romano dava davvero la sensazione di essere pronto a lottare davvero per i traguardi più importanti. Sembrava un tutt’uno con la sua M1 e con una solidità mentale davvero invidiabile, una situazione ben differente rispetto a Fabio  Quartararo, che appariva in un vero e proprio vortice di negatività. Ripensare oggi a questi discorsi è davvero particolare. Sembra passata un’era geologica.

Dopotutto, nelle ultime due annate, il nostro portacolori è sprofondato a livello di risultati. Un solo podio (Spagna 2021) per il resto tante, troppe, difficoltà. Prima ci si è messo il problema al ginocchio che lo ha costretto ad una operazione e anche ad uno stop, quindi un feeling mai nato con la sua moto. Una Yamaha che sembra avere preso una direzione totalmente opposta rispetto ai desiderata del pilota romano. E ora, quindi, cosa fare?

Dopo un 2022 chiuso con appena 42 punti e un 19° posto nella classifica generale, “Franky” è letteralmente spalle al muro. Reagire, o sparire. La Yamaha, nonostante le enormi difficoltà di questo periodo, non aspetta, soprattutto un centauro all’ultimo anno di contratto. Senza un cambio di rotta repentino e fruttifero, le chance di rinnovare con la scuderia di Iwata appare quanto mai remoto. Conosciamo bene Franco Morbidelli, un pilota di enorme qualità e intelligenza. Riuscire a risalire la china è nelle sue corde, ma la sensazione è che il mezzo non sia più quello che lo portò quasi al titolo iridato nel 2020. Già, quanto è lontano per Gran Premio di Portimao…

Credit: LPS / Valerio Origo