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Tennis, perché Novak Djokovic può realizzare il Grande Slam a 36 anni

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Novak Djokovic

Nel day-after del successo di Novak Djokovic a Melbourne (Australia) ci si chiede come sia stato possibile che il serbo, all’età di 35 anni (a maggio 36), riesca a essere così dominante rispetto a chi è più giovane di 11 anni, ovvero del greco Stefanos Tsitsipas. Nel 6-3 7-6 (4) 7-6 (5) della Finale degli Australian Open 2023 ci sono molteplici aspetti e tra questi la chiara superiorità dal punto di vista tecnico e mentale del campione nativo di Belgrado.

La domanda è la seguente: sarà possibile per Djokovic completare il Grande Slam quest’anno? Ci sono possibilità. Nole ha dato conferma di essere nelle condizioni fisiche per poter competere ai massimi livelli, nonostante qualche acciacco, avendo un rendimento straordinario specialmente negli Slam, al meglio dei cinque set. La gestione dei momenti, sotto ogni profilo, è tra le armi del serbo che, come detto da Mats Wilander, dà l’impressione di avere tutto sotto controllo.

Del resto, non si ottengono certi risultati così a caso: 10 affermazioni a Melbourne e 22 nei Major in generale. Inoltre, un’altra statistica estremamente interessante è quella del rendimento sulla superficie hard negli Slam. Alla fine della fiera, il balcanico ha una percentuale di vittoria (nei Major) sul duro dell’89%, precedendo in questa particolare classifica Roger Federer (86.8%) e Pete Sampras (86.6%), mentre Rafael Nadal occupa la sesta posizione nella graduatoria con la percentuale dell’83.7%.

Dati in costante aggiornamento anche perché l’opposizione degli avversari non si è rivelata valida. Indubbiamente, la grande contesa con Nadal e Federer ha portato Djokovic a innalzare in maniera esponenziale il proprio tennis e, grazie a una conservazione del fisico ideale, tutto questo rende molto difficile per la cosiddetta “Next Gen” venir fuori soprattutto nei quattro tornei più importanti del circuito. Quanto accaduto con Tsitsipas è solo l’ultimo esempio della serie.

In buona sostanza, replicare le vittorie nei Major nello stesso anno, come fatto nell’ultima volta dall’australiano Rod Laver (1969) a livello maschile e dalla tedesca Steffi Graf (1988) a livello femminile non è assolutamente lontano dalla realtà. Gli ostacoli, ora come ora, sembrerebbero dettati tre fattori:

  • la crescita esponenziale dei tennisti nativi degli anni 2000 (Auger-Aliassime, Alcaraz, Rune, Sinner e Korda per esempio) piuttosto che di quelli nati negli anni ’90.
  • gli infortuni
  • la questione vaccino anti-Covid

L’ultimo punto non è da sottovalutare perché con le regole attualmente in vigore negli Stati Uniti, Djokovic non potrebbe entrare e di conseguenza si andrebbe a replicare la stessa situazione del 2022. Ci sarà un cambio di atteggiamento? Lo scopriremo.

Foto: LaPresse