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Rugby, Veronica Madia: “Nel gruppo il clima è sereno, siamo concentrate sull’obiettivo”

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Continua la preparazione della Nazionale femminile di rugby in vista dell’esordio in Coppa del Mondo che avverrà domenica 9 ottobre alle 1:45 italiane contro gli Stati Uniti al Northland Events Centre di Whangarei (Nuova Zelanda). Ieri intanto la squadra di Andrea Di Giandomenico ha svolto una doppia sessione di allenamento nel quinto giorno di permanenza ad Auckland presso il campo dell’East Coast Bays Rugby Club. Una giornata impegnativa in cui c’è stata anche un’intervista a Veronica Madia. 

“Nel gruppo il clima è sereno, ma ciò non significa che non siamo concentrate sull’obiettivoha affermato la classe 1995 (fonte: Federazione Italiana Rugby) -. Dopo i primi giorni di acclimatamento, anche in considerazione del fuso orario sfavorevole (undici ore in più in rapporto all’Italia, ndr), abbiamo cominciato a incrementare il carico di lavoro. Continuiamo a svolgere la preparazione fisica secondo il programma, sia in palestra che in campo, ma stiamo curando maggiormente i dettagli in rapporto al volume”.

In seguito Madia ha parlato del suo primo impatto con la Nuova Zelanda: “La prima cosa che mi ha colpita all’arrivo è stato il numero di campi da rugby e, in generale, di strutture sportive che abbiamo incontrato nel breve tragitto dall’aeroporto all’hotel. È evidente che siamo ospiti in un Paese in cui lo sport occupa una posizione importantissima all’interno della vita sociale”.

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La nativa di Casalmaggiore ha poi proseguito: “Questa per me sarà la seconda Coppa del Mondo, sono passati cinque anni dalla competizione giocata in Irlanda. Nel 2017 ero da poco entrata nel gruppo Azzurro, sentivo la responsabilità di vestire la maglia in una manifestazione così importante ma, probabilmente, non avevo sviluppato un coinvolgimento emotivo così forte come le mie compagne di squadra più anziane. Oggi, mi trovo dall’altra parte: so di essere stata partecipe del percorso che ha portato alla qualificazione e vivo la spedizione con un’intensità diversa, seppure l’impegno sia rimasto invariato. Il posticipo di un anno della manifestazione, con l’obiettivo di garantire un graduale ritorno alla normalità non può che essere salutato con favore”.

Non è poi mancato un commento sul test match con la Francia, l’ultimo incontro giocato prima della partenza per la Nuova Zelanda: “Sono molto felice di essere stata nominata Player of the match, ma la gioia più grande era data dalla vittoria e dalla prestazione della squadra, consapevole che il mio apporto aveva influito sull’esito della partita. La vera soddisfazione è il riconoscimento che il percorso intrapreso negli ultimi mesi, durante i quali si sono intensificati gli impegni, sta portando a dei risultati. C’è stato un cambiamento di gioco a livello tattico e tecnico che, forse, ha faticato un po’ a emergere, ma ad oggi abbiamo dimostrato che funziona e siamo in grado di sostenerlo”.

Photo LiveMedia/Alessio Tarpini