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Australian Open, Corrado Barazzutti: “Berrettini può battere Nadal. Sinner il n.1 in attacco, ma in difesa…”

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Gli Australian Open 2022 sono prossimi alla stretta finale e c’è aria di semifinali. Nel tabellone del singolare maschile ci sarà un italiano. Matteo Berrettini è colui che è entrato nella storia: nelle 117 edizioni degli Open nella terra dei canguri mai alcun rappresentante del Bel Paese si era qualificato al penultimo atto.

Berrettini ha dato conferma del suo status di giocatore top, ricordando quanto fatto l’anno scorso e il prestigiosissimo traguardo della Finale di Wimbledon. Tennis italiano maschile, dunque, che ha confermato la sua vitalità grazie anche a quanto fatto da Jannik Sinner. L’altoatesino si è spinto fino ai quarti di finale e lì poi un grande Stefanos Tsitsipas gli ha fatto capire che c’è ancora da fare e lavorare.

Per parlare di questi temi ci siamo rivolti all’ex capitano di Coppa Davis, nonché tennista di alto livello, Corrado Barazzutti. Lui, protagonista da giocatore e sulla panchina dell’Italia, sta seguendo con sguardo molto interessato l’evoluzione del torneo a Melbourne.

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Corrado, siamo alla vigilia di una semifinale storica per il nostro tennis. Matteo Berrettini affronterà Rafael Nadal a Melbourne e per lei chi è il favorito?

Matteo ha delle chance e non lo dico perché io lo supporti da italiano e da appassionato. Il percorso negli ultimi anni parla per lui e non è di certo una sorpresa il fatto che abbia raggiunto un traguardo del genere. Berrettini è un tennista molto forte e, per dire, la Finale di Wimbledon non è stata proprio un fulmine a ciel sereno“.

Quindi la storia è cambiata da quella semifinale agli US Open 2019?

Sicuramente. Berrettini ha molta più consapevolezza ed è cresciuto tantissimo tecnicamente e mentalmente. Ha servizio e dritto devastanti e anche sul rovescio ha compiuto notevoli miglioramenti. E’ uno che lotta in campo e ha la mentalità da giocatore vero e forte. Lo abbiamo visto chiaramente anche nel corso degli Australian Open. Lui è a livello dei vari Medvedev, Zverev, Tsitsipas“.

Tsitsipas che ieri ha espresso una prestazione incredibile contro Jannik Sinner. Che cosa possiamo dire su questa partita e sono più i meriti di Stefanos o i demeriti di Jannik?

Tsitsipas ha giocato una partita incredibile. Lui è un tennista di altissimo livello: sa fare tutto e gioca a tutto campo. Quando esprime il suo tennis al massimo onestamente è difficilmente battibile, specie per un giocatore della caratteristiche di Sinner“.

Ci può spiegare meglio questo concetto?

Jannik è un tennista che, nella sua confort zone, è il migliore del mondo per quanto mi riguarda. Quando ha la possibilità di giocare con i piedi dentro il campo e comanda il gioco nessuno può tenergli testa perché sviluppa velocità pazzesche. Il problema c’è quando incontra un tennista come Tsitsipas che lo anticipa e lo costringe a stare sulla difensiva. In quel caso diventa più vulnerabile e fa più fatica“.

Sinner ha parlato di lezione, è d’accordo?

“Non saprei. Sento tanti parlare di esperienza, ecc. Per me è un discorso di caratteristiche. Sicuramente Sinner, giocando ancora tante partite, comprenderà come gestire alcuni momenti, ma qui parliamo di gioco e di capacità. Mi auguro che lui sappia arricchire il proprio bagaglio tecnico, ma quando uno Tsitsipas esprime un livello di tennis simile è dura per tutti”.

E’ quindi Tsitsipas ancor più di Medvedev il favorito per la vittoria negli Australian Open?

Vedremo. Io credo che il russo abbia qualcosa in più nella testa e poi difensivamente è un tennista incredibile. L’ha dimostrato agli US Open 2021 contro Djokovic ed è forse l’unico che può contrastare Tsitsipas in giornate di vena come quella di cui abbiamo parlato“.

In conclusione, una battuta sul movimento italiano e sulla Coppa Davis. Nel corso degli Australian Open abbiamo avuto conferme dai singolaristi (Berrettini e Sinner), ma anche dal doppio con Bolelli/Fognini. Crede che ci siano possibilità per vincere l’Insalatiera dopo quella che ha avuto il piacere di conquistare lei nel 1976?

Secondo me possono vincerne anche più di una con la squadra che abbiamo. Certo, è opportuno avere un doppio collaudato perché con il format attuale un inciampo ci può essere sempre in singolare. Non penso che improvvisare una coppia, come nel 2021, sia il modo migliore, perché la posta in palio è molto alta“.

Foto: LaPresse