Seguici su

Ciclismo

Ciclismo, una generazione di U23 promettente come non si vedeva da anni per l’Italia

Pubblicato

il

Nell’ultimo triennio l’Italia ha ottenuto grandissimi risultati nella categoria U23. Filippo Baroncini e Samuele Battistella hanno vinto gli ultimi due Mondiali, Alberto Dainese, nel 2019, si è laureato campione d’Europa e lo stesso Baroncini, quest’anno, ha sfiorato anche il successo nella rassegna continentale. Nelle corse a tappe, invece, Giovanni Aleotti è giunto secondo al Tour de l’Avenir 2019, Kevin Colleoni è arrivato terzo al Giro d’Italia U23 2021 e Filippo Zana si è piazzato sul gradino più basso del podio al Tour de l’Avenir 2021.

Se ai corridori di cui sopra aggiungiamo uno come Andrea Bagioli, grandissimo protagonista, pochi giorni fa, del Mondiale degli Elite, quel che possiamo ammirare è una generazione ricca di ragazzi di talento. Manca un fenomeno del rango di Tadej Pogacar o di Remco Evenepoel, ma indubbiamente il Bel Paese ha tutte le carte in regola per essere protagonista sui palcoscenici più importanti nel prossimo decennio.

Sicuramente per le classiche il contingente azzurro è ben fornito. Corridori come Aleotti, Battistella e Bagioli sono perfetti per le gare in linea più dure, come il Giro di Lombardia e le manifestazioni delle Ardenne, mentre uno come Baroncini potrebbe rivelarsi adatto a quasi tutte le corse in linea e avrebbe, sulla carta, quel mix di caratteristiche che fanno di lui un potenziale uomo da Giro delle Fiandre. Per gli sprint, invece, c’è Alberto Dainese, il quale alla Vuelta ha dimostrato che gli manca solo un buon treno per esplodere.

Resta, invece, il problema delle corse a tappe. Zana ha iniziato a ingranare realmente quest’anno e non sono ancora chiari quali siano i suoi reali limiti. Colleoni ha le caratteristiche perfette per diventare un uomo da grandi giri, dato che va forte in salita e si difende a cronometro, ma la BikeExchange deve iniziare a puntarci in modo più convinto. Aleotti, al netto del secondo posto all’Avenir di due anni fa, invece, sembra più portato per le gare in linea.

Foto: Federciclismo

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *