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24 Ore Le Mans, un punto di partenza per un futuro glorioso da guardare con attenzione

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La 24 Ore Le Mans è la gara automobilistica di durata più famosa e prestigiosa al mondo. Il panorama delle corse è cambiato, ma l’evento francese è rimasto unico nel suo fascino nel corso degli anni. Ci avviciniamo al centenario di una prova che quest’anno segna l’inizio di un nuovo cammino dell’endurance che negli ultimi anni, almeno per quanto riguarda il FIA World Endurance Championship, non è stato dei migliori.

Il 2017, anno dell’addio di Porsche e Audi dalla LMP1, ha rotto l’incantesimo che si era creato nel corso degli anni con ben 14 auto presenti nella classe regina per l’edizione 2016 della classica francese. Da quella stagione siamo scesi nel corso degli anni alle 5 attuali, un numero che è destinato a lievitare già dal 2022.

Il mondo di queste speciali gare è cambiato e l’avvento di nuovi regolamenti ha richiamato le case automobilistiche che erano fuggite verso altri campionati, uno su tutti la Formula E. ACO e FIA, organizzatori del FIA WEC e della 24h di Le Mans, hanno ascoltato i costruttori che volevano correre con la stessa auto in Europa e nell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship, la massima realtà statunitense per i prototipi e le GT.

Gli americani ed i francesi sono scesi a compromessi e dopo anni di rivalità hanno portato a termine un accordo incredibile con la nascita di una nuova categoria da inserire accanto alle già presenti Hypercar che proprio quest’anno hanno iniziato a correre nel Mondiale Endurance.

Le attuali vetture e le future auto sono più lente e pesanti rispetto alle LMP1, un problema che ha costretto gli organizzatori a limitare le LMP2, la seconda realtà riservata ai prototipi che gareggia nel WEC e nell’IMSA. I costruttori sono ora liberi di scegliere quale piattaforma utilizzare. La prima permette di sviluppare il prototipo a proprio piacimento, la seconda ha delle norme più stringenti ed il telaio non è prodotto direttamente dal costruttore che deve appoggiarsi su dei fornitori come Ligier, Oreca, Multimatic o Dallara.

Le LMDh sono per ovvi motivi più economiche e non per questo meno performanti visto che vi sarà una compensazione delle prestazioni per permettere alle due tipologie di sfidarsi ad armi pari a Le Mans e ed in America, un mercato importantissimo per tutti.

I risultati non sono arrivati da subito con solo Toyota, Alpine e Glickenhaus inscritte al WEC 2021, ma è solo questione di tempo visto l’arrivo tra le Hypercar di Peugeot nel 2022 e di Ferrari nel 2023. Le LMDh porteranno Lamborghini, Porsche, Audi, BMW, Gerneral Motors (Cadillac), Acura (Honda) e sono attesi altri marchi a partire da Bentley, McLaren ed Alpine che attualmente gareggia con un’Hypercar che di fatto è una vecchia LMP1.

Tutte queste formazioni sono pronte ad appoggiarsi a dei team clienti per poi gareggiare ufficialmente a Daytona, Sebring e Le Mans, tre icone del motorsport. I vari programmi clienti non erano possibili con le LMP1, gioielli che era troppo costosi per essere gestiti da privati che non avrebbero mai potuto competere con le case ufficiali.

Tutte le case costruttrici citate e quelle interessate si apprestano a sfidarsi e solo se prendiamo due auto per team superiamo il numero di 14 del 2016. La tecnologia ibrida di queste vetture e la possibilità di sperimentare sono un valore aggiunto che altri mondi non hanno. Attualmente vediamo infatti il crollo della Formula E che dopo aver avuto un successo clamoroso non ha più obiettivi e sta perdendo i vari costruttori che di fatto tornano ad affrontare le gare di durata.

Audi, più volte a segno sul Circuit de la Sarthe, lasciò ad esempio per dedicarsi all’elettrico ed ora torna con Porsche e BMW che vinse nella classe regina a Le Mans nel lontano 1999. Rientra la Ferrari che potrebbe riscrivere la storia con un Hypercar rivoluzionaria come è la nuova 9X8 di Peugeot che all’Autodromo di Monza lo scorso luglio ha incantato tutti per il suo stile alternativo senza nessun alettone posteriore.

Lamborghini arriva, gli americani guardano con interesse come costruttori o in veste di team privati. Ci sarà ad esempio Penske, leggenda delle competizioni americane, che sarà con Porsche, avremo anche Ganassi che si appresta a supportare General Motors e Cadillac tra Le Mans ed IMSA.

Le gare endurance ripartono dal circuito più iconico per iniziare un percorso glorioso che porterà attenzioni da parte di tutti. Le case credono in questo progetto, tutti sognano di correre le più importanti competizioni del calendario agonistico che non sono delle alternative come qualcuno pensa. Appuntamento a Le Mans, sabato alle 16.00 il via della gara.

Foto: Pier Colombo

 

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