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Scherma, Enrico Garozzo furioso: “Uno schifo, giudici al limite della decenza”

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Dopo qualche ora dalla fine dell’altro tabellone, quello che non avrebbe mai voluto vedere, Enrico Garozzo si sfoga. Ed è un attacco durissimo, quello che lancia dal proprio profilo Facebook: sotto accusa la gestione arbitrale della sfida con la Russia (Comitato Olimpico).

Questo il messaggio integrale: “Nemmeno nei peggiori incubi avrei potuto immaginare un finale così per questa Olimpiade di Tokyo 2020. Abbiamo perso, e quindi è giusto prendersi tutte le critiche, accettarle, fare un esame di coscienza e andare avanti. Questo è lo sport! Si viene osannati quando si vince, e si viene bersagliati quando si perde. E se il tutto viene fatto con il dovuto rispetto, bisogna solo accettarlo, e leccarsi le ferite. Arriverà il momento in cui ci si rialzerà.

Oggi però, un passaggio mi sento di farlo, anche viste le numerose domande che mi sono giunte in merito, su una questione che nella spada non è tanto solita, e cioè quella arbitrale. Purtroppo oggi abbiamo assistito a quanto di più ‘schifoso’ possa succedere in ambito sportivo. Cioè che il match venga indirizzato da una parte da chi dovrebbe solo garantire la normale regolarità del gioco. Ci sono state 3 situazioni lampanti, tra cui una al limite della decenza.

Queste cose, condizionano l’andamento di un match, perché invece che terminare la frazione 23-23 avrebbero lasciato il punteggio di +3 invariato all’inizio dell’ultima tornata di assalti. E dico questo non perché io (come ho già letto su diversi articoli di testate sportive) o i miei compagni di squadra ci siamo fatti innervosire, ma perché ribaltano una situazione tattica che ci eravamo costruiti nelle 6 frazioni precedenti per affrontare l’ultimo giro di assalti potendo difendere il nostro bottino, e non dovendo poi, come successomi nella frazione n.8 essere costretto ad attaccare a causa della regola della passività (che obbliga chi sta in svantaggio ad attaccare e portare un colpo entro 1 minuto, pena 1 punto assegnato alla squadra avversaria).

Detto questo, chiudo dicendo che chiaramente dal 23-23 avremmo potuto comunque vincere, e non siamo stati bravi nel farlo. Quindi, ripeto, arriverà il momento delle analisi, e delle riflessioni. Ora è solo quello del Mea Culpa. A 32 anni ho tanta voglia ancora di stare al top, l’ultima stagione disputatasi, l’ha dimostrato eccome! E sono sicuro di volerlo e poterlo fare ancora!! Non sarà una delusione, seppur immensa, a fermarmi. Per tutti quelli che vogliono criticarmi, fatelo ora perché poi il vostro momento passerà!“.

Uno sfogo lunghissimo, che continua a tenere accesi gli animi su una delle situazioni che, in queste Olimpiadi della scherma azzurra, certamente lascia uno dei maggiori tassi di amarezza esistenti. Il quartetto azzurro, comprendente anche Andrea Santarelli, Marco Fichera e Gabriele Cimini, ha poi terminato al 7° posto.

Foto: LaPresse

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