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Ginnastica, Olimpiadi 2021: come cambia l’Italia senza Giorgia Villa? Nuova squadra, scenari e obiettivi a Tokyo

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L’Italia ha dovuto cambiare in corso la propria squadra di ginnastica artistica femminile in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2021, in programma da sabato 23 luglio a domenica 8 agosto. A causa dell’infortunio di Giorgia Villa durante i Campionati Assoluti di sabato scorso, il DT Enrico Casella ha dovuto rinunciare alla bergamasca e inserire Vanessa Ferrari nel quartetto. La Campionessa del Mondo 2006 avrebbe gareggiato da individualista in virtù del pass nominale strappato attraverso la Coppa del Mondo, ma è stata chiamata a sostituire la compagna e si dovrà sacrificare sui quattro attrezzi per cause di forza maggiore. Cosa cambia per la nostra Nazionale? Cosa comporta questo mutamento di assetto e come incide sulle ambizioni di risultato delle azzurre?

L’Italia perde lo smalto, la freschezza e la duttilità di Giorgia Villa, ma acquista in un colpo solo l’esperienza, la solidità e la lungimiranza tattica di una veterana del circuito, alla sua quarta partecipazione ai Giochi (record per una ginnasta italiana). A livello tattico, invece, cambia proprio lo scenario sui singoli attrezzi: Vanessa Ferrari assicurerà punti pesanti al corpo libero (dove punta ovviamente a qualificarsi alla finale per poi inseguire l’agognata medaglia), dove invece le Fate riscontrano qualche criticità; attenzione anche al doppio avvitamento al volteggio, che nelle ultime uscite non era stato eseguito da Villa a causa di problemi alla schiena e che invece dovrebbe essere nelle corde della 30enne.

Perdiamo, però, qualità alle parallele asimmetriche, dove la bergamasca aveva in dote un esercizio di spessore (quarta agli Europei e in crescita) mentre la bresciana deve puntare su una prova di vecchio stampo che non è detto trovi il gradimento della giuria. Problema comunque relativo perché Martina Maggio, Asia D’Amato e Alice D’Amato offrono ampie garanzie sugli staggi e quindi i tre punteggi validi per la classifica dovrebbero essere portati a casa da loro.

Discorso diverso, invece, merita la trave: Giorgia Villa aveva tutte le potenzialità per addirittura puntare a una finale di specialità e, se non avesse commesso errori importanti, avrebbe portato a casa un buon bottino per la gara a squadra. Vanessa Ferrari è abile sulla trave, ma in questo momento dovrebbe essere inferiore alla 18enne e soprattutto si arriverà sui 10 cm prima della decisiva rotazione al quadrato dove dovrà dare il massimo. Indiscutibilmente, però, la bresciana può fungere da apripista e conferire sicurezza alle compagne di squadra sull’attrezzo più ostico e dove è più facile commettere errori.

Questa Italia può ancora sperare di qualificarsi alla Finale a squadre, bisognerà lasciarsi alle spalle almeno quattro formazioni (Spagna e Germania fattibili, ne servono altre due tra Canada, Giappone, Olanda, Belgio visto che USA, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna sembrano superiori). Non si arriva di certo ai Giochi al meglio della forma e sembra passata un’era dal bronzo dei Mondiali 2019, ma le azzurre hanno tutte le carte in regola per ben figurare nonostante i mille ostacoli che si sono trovate davanti negli ultimi due anni.

Photo LiveMedia/Filippo Tomasi

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