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Basket, Nico Mannion strabiliante. La consacrazione del Red Mamba, il playmaker che l’Italia cercava

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Nella partita perfetta di stasera dell’Italia vinta contro la Serbia (azzurri che volano a Tokyo per i Giochi Olimpici), svetta su tutti un playmaker ventenne dai capelli rossi: Nico Mannion. Il giovane rookie NBA dei Golden State Warriors, infatti, ha giocato una partita di altissimo livello, conclusa con 24 punti in 27 minuti giocati (conditi da 4 assist). Spiccano personalità e sfrontatezza dell’astro nascente del basket italiano.

Figlio di Pace Mannion (ex cestita americano, con un passato in Italia tra Cantù, Treviso, Reggio Emilia e Caserta, per citare alcune squadre) e di Gaia Bianchi (ex pallavolista), Mannion gioca negli USA a livello college negli Arizona Wildcats. Dopo una buonissima stagione nella NCAA, si dichiara eleggibile per il Draft NBA 2020. Il playmaker viene scelto alla 48ma chiamata dai Golden State Warriors allenati da Coach Steve Kerr (ex stella dei Bulls di Jordan, uscito anch’egli dagli Arizona Wildcats). 

Debutta nella Lega cestistica più famosa e importante al mondo il 4 gennaio 2021, segnando poi i suoi primi punti in NBA alcune settimane più tardi (il 21 gennaio contro i New York Knicks). Dopo queste prime apparizioni, Mannion viene mandato a farsi le ossa nella D-League (Developement League, ovvero un campionato parallelo alla NBA in cui le franchigie mandano i giovani giocatori per crescere, facendoli ritornare poi nel team principale una volta rodati) con i Santa Cruz Warriors. Il Red Mamba (come si fa chiamare Nico, ricordando in parte il soprannome di un certo Kobe Bryant) mostra tutto il suo valore nelle nove partite disputate nella D-League, chiudendo con una media di 19.3 punti e 6.9 assist. Ritornato nei Warriors, viene preso subito sotto l’ala protettiva di Coach Kerr e della stella Steph Curry. Entrambi notano subito le qualità del giovane play italiano, dandogli fiducia e facendolo entrare sempre di più nelle rotazioni di squadra. Complice l’assenza di Curry per alcune settimane durante la stagione, Mannion viene inserito spesso nello starting five di Golden State, ricambiando la fiducia dimostratagli da Coach Kerr. Career-high per Nico i 19 punti messi a segno contro i Sacramento Kings il 25 marzo 2021. 

Le prestazioni viste oltreoceano gli consentono di guadagnare la chiamata in Nazionale da parte di Meo Sacchetti per il Preolimpico di Belgrado. Mannion aveva già debuttato in maglia azzurra nel 2018, nel match perso contro i Paesi Bassi col punteggio di 81-66 (Nico segnò 9 punti) valido le Qualificazioni per i Mondiali di Cina del 2019.

Il Red Mamba mostra un ottimo affiatamento coi compagni di Nazionale sin dai primi allenamenti, mettendo a punto i meccanismi giusti e gli schemi da attuare poi in partita. Mannion prende confidenza con se stesso e con la squadra nei match che precedono il Preolimpico (VTG Supercup di Amburgo), dimostrandosi subito forte tecnicamente, astuto e anche un po’ sfrontato (tipico, forse, di un giocatore di 20 anni come lui). Tutte queste qualità culminano con la prestazione monstre di stasera. Ne sono la dimostrazione la doppia cifra nei punti messi a referto, ma soprattutto la sicurezza con cui ha affrontato i momenti più delicati che gli azzurri hanno dovuto affrontare stasera. Non ha timori a prendersi gli uno contro uno contro avversari più fisici di lui, segna da tutte le distanze e non gli trema la mano a cronometro fermo nemmeno quando il pallone pesa come un macigno (vedi i liberi messi a segno nell’ultimo quarto a pochi secondi dalla fine).

Per il futuro, quindi, il ruolo del playmaker della Nazionale Italiana può contare su un’ottima garanzia. Ha vent’anni, i capelli rossi e gioca in NBA nei Golden State Warriors: si chiama Nico Mannion, ma per tutti è il Red Mamba!

Credit: Ciamillo

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