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Basket, il miracolo di Belgrado. Serbia annichilita dalla fame di un’Italia gladiatoria

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Sembrava tutto pronosticato e “apparecchiato” per una grande festa alla Aleksandar Nikolic Hall di Belgrado. La Serbia, padrona di casa, era annoverata da tutti i bookmakers come Nazionale che avrebbe staccato il pass per Tokyo. Tutto questo si è fermato di fronte ad un ostacolo molto più forte di ogni altro e, soprattutto, nel momento più importante. L’Italia di Meo Sacchetti, infatti, ha compiuto un vero e autentico miracolo stasera, battendo 102-95 i temibili padroni di casa, favoritissimi alla vigilia del torneo. La finale Italia-Serbia era quella che avrebbero pronosticato gli addetti ai lavori per il Preolimpico di Belgrado. Il risultato, invece, era ben diverso da quello che effettivamente si è visto, con gli azzurri che hanno potuto festeggiare un pass olimpico che mancava da ben 17 anni (Atene 2004).

Eppure la Serbia aveva tutte le carte in regola, o quasi, per poter ben figurare al FIBA OQT da giocare davanti al pubblico amico. Nonostante alcune defezioni e rinunce importanti (pensiamo solo, ad esempio, all’MVP della regular season NBA Nikola Jokic), il roster a disposizione di coach Kokoskovo era di notevole caratura e pieno di fuoriclasse in tutti i ruoli: il play della Virtus Bologna Milos Teodosic, Vasilije Micic (MVP dell’Eurolega vinta con l’Efes Istanbul), Nikola Kalinic, il gigante Boban Marjanovic, Filip Petrusev, giusto per citarne alcuni.

La Serbia sembrava una montagna altissima da scalare. Anche se i primi scricchiolii di un meccanismo pressoché perfetto si erano già avvertiti nei primi due match del Girone A, disputati contro la Repubblica Dominicana e le Filippine. Teodosic e compagni hanno dovuto faticare e non poco per prevalere su queste due compagini di livello sicuramente non pari a quello dei vicecampioni olimpici in carica. Anche con Porto Rico in semifinale, i balcanici hanno dovuto tirare fuori il meglio per poter prevalere sui caraibici e volare in finale contro l’Italia. Questo, forse, ha dato una piccola speranza in vista del match di stasera.

I serbi, probabilmente, sono stati un po’ sorpresi dall’atteggiamento messo in campo dagli azzurri di Meo Sacchetti, che sono scesi in campo da veri e propri gladiatori nell’Arena. Ed era questo il leitmotiv da seguire nella partita di stasera: aggredire da subito la Serbia, non farla respirare e provare ad impostare il gioco sulla velocità, sulla transizione e sui tiri da tre. I balcanici si sono sempre dimostrati una squadra forte fisicamente e micidiale sotto canestro, grazie anche ai possenti centri che dominano l’area (basti pensare anche solo a Marjanovic, gigante di 224 cm). Questa sera sono mancate sicuramente le giocate di Micic (tenuto sul parquet solo 13 minuti e con 8 punti a referto, poca roba rispetto alle prestazioni fornite nei match precedenti). Inoltre, si è sentita anche l’assenza di Jovic (infortunato) e la fisicità sotto canestro di Marjanovic non è bastata a contenere le penetrazioni di Tonut, Mannion e Polonara.

Nell’ultimo quarto di partita, poi, la Serbia ha perso il pallino del gioco e soprattutto dei falli: esaurire il bonus in neanche un minuto di gioco è un evento più unico che raro, soprattutto se si tratta di una rappresentativa blasonata come quella balcanica. Nonostante questo problema, però, Bjelica e soci hanno provato a spingere fino alla fine e a non alzare subito bandiera bianca, dopo essere stati anche sotto di 24 punti contro l’Italia. I serbi rientrati fino al -7 a pochi secondi dalla sirena finale, cercando di tendere delle trappole agli azzurri e auspicando magari qualche errore di troppo dalla lunetta. Tutto ciò non è bastato, perché l’Italia è stata superiore e ha reagito perfettamente. Si può dire che “Davide ha battuto Golia” stasera. Un miracolo a Belgrado, che porta l’Italbasket a Tokyo per i Giochi Olimpici! 

Credit: Ciamillo

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