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Nuoto, pagelle Settecolli 25 giugno: Benedetta Pilato, mancano 25 metri. Martinenghi fa sognare

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THOMAS CECCON 7: Non è ancora il Ceccon straripante di dicembre scorso ma è in buone condizioni e a Tokyo può puntare alla finale. Ottima la gestione di gara con una seconda vasca travolgente.

SIMONE SABBIONI 5.5: Non si schioda al 53″9 che è ancora lontano dai suoi standard più elevati. Andrà a Tokyo ma serve qualcosa in più, sia per puntare quantomeno a una semifinale nella gara individuale e per essere utile alla causa nelle qualificazioni della staffetta mista. Serve anche uno scatto mentale. Sono rimasti meno di 30 giorni.

COSTANZA COCCONCELLI 7.5: Due gare e due personali per la bolognese che sfiora il record italiano nei 50 dorso e disputa un’ottima gara nei 50 farfalla. A Budapest è rimasta al di sotto delle sue potenzialità, a Roma promette molto bene.

MARCO DE TULLIO 7: Vince i 400 con una buona seconda parte di gara ma probabilmente ha un paio di secondi in meno in corpo. Gareggiare a fianco di Detti, a volte, lo condiziona. Dopo i 250 metri sembra il gregario lasciato libero di colpire dal capitano e colpisce andando a vincere con un tempo non straordinario.

GABRIELE DETTI 5: Due indizi iniziano a fare una prova. Questo non è il Gabriele Detti che conosciamo. Per 200 metri dà l’impressione di poter “fare la gara” come nelle giornate migliori, poi crolla e non è il calo di Budapest. E’ un crollo fragoroso. la preparazione, per quanto pesante, non può averlo ingolfato a tal punto da fare cinque secondi in più rispetto a Riccione. L’allarme è scattato. L’Italia rischia di perdere una carta da medaglia.

FEDERICA PELLEGRINI 7.5: E’ una prova, in un momento particolare della preparazione. Gareggia sui livelli di Budapest, senza rivali attorno, senza grandissimi stimoli. Le manca ancora qualcosa nel finale dove si scompone un po’ dopo 150 metri della sua nuotata. L’impressione è che stia prendendo la mira e che a Tokyo, in corsa per una medaglia, ci sarà eccome.

NICOLO’ MARTINENGHI 9: Che gara! Cambia tutto nella gestione dei 100, lascia sfogare Kamminga nella prima vasca e lo va a riprendere e sverniciare nella seconda e stiamo parlando dell’argento di un Europeo stellare. Record italiano, quarto crono all time al mondo. L’unica incognita in prospettiva Tokyo è la forte emotività che ancora lo condiziona nei momenti che contano. Se riuscirà a superare anche questo ostacolo è da medaglia.

FABIO SCOZZOLI 7: Ci prova fino all’ultimo, il capitano. La missione era impossibile ma lui non abbandona. Ci sarà ancora per trasmettere ai più giovani il suo esempio di serietà ed entusiasmo. Una notizia importante e confortante.

FEDERICO POGGIO 8: Il personale forse non basterà per conquistare il posto a Tokyo ma anche nella rana maschile, come in quella femminile, il percorso per creare una squadra solida e fortissima in questa specialità in prospettiva Parigi è segnato. E Federico Poggio è un prospetto molto interessante.

ARIANNA CASTIGLIONI 9: Che rabbia! Non poterla vedere in gara a Tokyo è un vero peccato, una sensazione che forse nel nuoto azzurro non si è mai provata perchè non siamo abituati a lasciare a casa una atleta capace di sbriciolare personale e record italiano a meno di un mese dai Giochi. Ha carattere, tecnica ed entusiasmo da vendere. A Tokyo merita di andare anche solo come riserva della staffetta.

BENEDETTA PILATO 7.5: Si migliora ancora. Scende per la prima volta sotto l’1’06”, sta prendendo le misure alla distanza e fino ai 75 metri è competitiva anche per le prime posizioni. Quando le specialiste, però, trovano ancora energia e brillantezza, lei fatica, si scompone un po’, perde il suo ritmo ma può ancora fare meglio. Lilly King, su questa distanza, può probabilmente dormire sonni tranquilli ma ancora per poco.

MARTINA CARRARO 6.5: Parte forte, poi perde brillantezza come le era capitato in finale a Budapest. Sta lavorando duramente per arrivare al massimo a Tokyo, ha solo quel traguardo in mente e ha dimostrato che sa arrivare al meglio al momento giusto e quindi non resta che attendere fiduciosi.

SANTO CONDORELLI 7: Una delle sorprese più belle di questa giornata. Migliore degli italiani nei 100 farfalla e 22″ netto nei 50 stile libero. Con la casacca azzurra non è mai riuscito ad esprimersi sui suoi livelli ma la velocità italiana potrebbe aver finalmente trovato quella forza in più che potrebbe essere utilissima a Tokyo.

PIERO CODIA 6: Meglio rispetto a quello visto a Budapest ma ancora lontano dall’eccellenza di Glasgow. Vale la pena offrire la chance di Tokyo.

ALESSANDRO MIRESSI 7: Se non è quello di Budapest poco ci manca. Se la gioca alla pari con uno specialista come Fratus, si conferma il migliore degli azzurri in una gara che sta lentamente entrando nelle sue corde. L’attesa è tutta per i 100 ma anche questo Miressi non dispiace.

SIMONA QUADARELLA 8: Cinque secondi in meno rispetto al tempo che servì per vincere l’oro in Ungheria nei 1500! Un bel passo avanti verso il massimo della forma. le avversarie non mancano ma la mezzofondista romana è pronta alla battaglia, soprattutto nella gara più lunga.

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