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Basket, Meo Sacchetti: “I giocatori hanno fatto vedere grandi potenzialità”. Nicolò Melli: “Io capitano in attesa che torni Datome”

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A due giorni dalla partenza per Belgrado per il Preolimpico, la Nazionale italiana fa il punto della situazione. Senegal, Porto Rico, la seconda dell’altro girone e, con ogni probabilità, la Serbia: questo è il percorso che sarebbe tracciato per gli azzurri verso la chance di ritornare alle Olimpiadi a 17 anni dall’argento di Atene 2004. A parlare sono Meo Sacchetti, ct azzurro, e Nicolò Melli, che è diventato capitano.

Queste le parole del coach azzurro: “Fra Pinzolo, Amburgo e Milano le nostre impressioni sono positive. I giocatori ci hanno fatto vedere delle grandi potenzialità. E c’è entusiasmo, sia da parte di chi ha uno spessore cestistico di alto livello, sia dai più giovani, che non hanno paura di nulla. Sì, siamo più che soddisfatti di quanto visto finora. Non facciamo paragoni con il passato, sono importanti i giocatori che sono qui. Anche se sono particolari che non ci faranno vincere le partite, mi piace ricordare la pizza offerta da Nik ad Amburgo, il brindisi fatto in onore dei compagni che hanno lasciato il raduno dopo Pinzolo, il calore dimostrato da tutti dopo l’infortunio di Spissu nella gara contro la Germania. Sono gesti che evidenziano un gruppo compatto. Non abbiamo un centro di 2.10 metri, ma abbiamo buoni rimbalzisti, nei ruoli 4 e 5 siamo coperti con giocatori dall’ottimo tiro. Siamo piccoli, lo sappiamo, e dovremo effettuare una difesa che ci permetta di correre. Una difesa che ci potrà aiutare in attacco“.

A proposito di Spissu, i tempi di recupero sembrerebbero compatibili con quelli del Preolimpico, anche se una decisione finale verrà presa soltanto nella giornata di giovedì, quando verrà resa nota la lista di chi andrà a Belgrado.

Così invece Melli, che esprime subito un pensiero per Gigi Datome: “Intanto devo dire che sto tenendo il ruolo di capitano in attesa che torni Gigi. Devo ammettere che fino al giorno prima non ci pensavo minimamente ad essere capitano. Due anni fa ero uno dei più giovani, oggi ho questo ruolo. Che mi riempie di orgoglio. Purtroppo non avremo una partita di preparazione (quella con il Venezuela, ndr), e il tempo non è tanto. Non siamo i favoriti, ma meglio così, ci giocheremo le nostre carte con il tempo che ci rimane per prepararci. Il ricambio? Doveva succedere prima o poi, ed è successo quest’anno. Ci sono tanti giocatori che hanno accumulato esperienza all’estero, e questo è un plus per noi. Il nostro obiettivo è uscire dal campo sempre a testa alta, e rendere la gente fiera di noi. E per me, aggiungo che il mio obiettivo in Azzurro è disputare l’Olimpiade di Los Angeles, come fece mia madre nell’edizione del 1984. I punti deboli della Serbia? Per arrivare alla finale, probabilmente con i padroni di casa, dobbiamo battere tre Nazionali. Dobbiamo individuare prima i loro punti deboli. Quando arriverà la Serbia, ci penseremo“.

La madre di Melli, va ricordato, è la pallavolista americana Julie Vollertsen, che nel volley a Los Angeles 1984 conquistò la medaglia d’argento. E il riferimento del lungo dei Dallas Mavericks è alle Olimpiadi del 2028.

Credit: Ciamillo

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