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Ciclismo

Giro d’Italia 2021, pagelle tredicesima tappa: Nizzolo semplicemente da applausi. Viviani ancora indietro

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È una giornata da incorniciare per Giacomo Nizzolo, che dopo anni di attesa, e ben undici secondi posti, nell’ormai ultima ghiotta occasione per i velocisti in questo Giro d’Italia 2021, è riuscito ad imporsi da vero padrone sul traguardo di Verona. Il brianzolo della Qhubeka Assos ha realizzato un vero e proprio capolavoro degno di chi indossa la maglia di campione europeo e nazionale. La Corsa Rosa e i tifosi azzurri non possono fare altro che ringraziarlo. Ottima prestazione anche da parte di un valoroso Edoardo Affini (Jumbo-Visma), mentre Elia Viviani (Cofidis) è mancato all’appello sulle strade di casa.

PAGELLE TREDICESIMA TAPPA GIRO D’ITALIA 2021

Giacomo Nizzolo, 10 e lode: è la fine di un’autentica maledizione per il brianzolo, che nella città dell’amore ha coronato uno dei sogni più grandi della sua vita da corridore, dopo anni e anni di sfortuna. Giacomo ha osato, non ha aspettato, ha tentato il tutto per tutto sbaragliando la concorrenza e imponendosi in una volata semplicemente magistrale. Speriamo soltanto che il successo veronese sia stato il primo dei tanti per una carriera sempre più esplosiva e sorprendente. L’Italia intera si inchina al cospetto della sua meravigliosa maglia tricolore.

Edoardo Affini, 9: tanto di cappello anche al mantovano, che ha quasi sorpreso i velocisti più puri stimolato ancor di più dopo esser passato sulle strade di casa, precisamente di Mantova. Ha tentato la cosiddetta ‘fagianata’ in un’azione da grande finisseur, sprigionando una forza che ha lasciato tutti a bocca aperta. Si è fatto sopravanzare soltanto da Nizzolo, a testimonianza del fatto che, oggettivamente, Edoardo si meriterebbe molta più fiducia e spazio da parte della sua squadra.

Peter Sagan, 7,5: forse quest’oggi il tre volte campione del mondo e la sua Bora-Hansgrohe hanno sbagliato un po’ i tempi, ma davanti ad un Nizzolo così, c’era ben poco da fare. Si è comunque fatto valere molto di più lo slovacco che tanti altri velocisti più puri di lui.

Davide Cimolai, 8: ennesimo piazzamento per il velocista friulano, a cui comunque va dato onore e merito di essersi gettato nella mischia senza una squadra a suo completo supporto, difendendosi molto di più lui di tanti altri avversari. Gli manca quel pizzico di fortuna e di coraggio in più, ma è sulla strada giusta.

Elia Viviani, 5,5: poteva essere la giornata perfetta per il padrone di casa del traguardo odierno, sia perchè si trovava sulle strade d casa sua, e sia dopo la gioia dell’elezione come portabandiera dell’Italia alle prossime Olimpiadi di Tokyo. Questi due stimoli in più non hanno portato all’esito sperato. Il veronese si è fatto trovare troppo indietro nella fase decisiva quando oramai stava partendo la volata, senza poi riuscire a rimontare. Ennesima occasione mancata, probabilmente l’ultima di questa Corsa Rosa. È tutto da rifare.

Fernando Gaviria, 6: da una parte il colombiano è stato veramente sfortunato nel perdere la sella in prossimità dell’arrivo, dall’altra però, gli sarebbe servita ben poco per lanciarsi nello sprint. Più la sua UAE Team Emirates ci prova, più questa vittoria stenta ad arrivare, e come nel caso di Viviani, sembra ormai difficile potersi rifare in questo Giro. Verona a parte, finora Gaviria ha sempre e comunque sbagliato un po’ i tempi. Ci sono molte cose da riformulare.

Foto: Lapresse

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