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Ciclismo

Giro d’Italia 2021, pagelle decima tappa: Peter Sagan e Bora-hansgrohe straripanti. Giovani azzurri in spolvero

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Non c’è niente da fare. Quando vince Peter Sagan, lo spettacolo è sempre assicurato. Oggi ancor di più con la sua splendida corazzata della Bora-hansgrohe che ha divorato la tappa odierna da L’Aquila a Foligno, prima mietendo una vittima dietro l’altra tra i velocisti puri, e poi pilotando alla perfezione il tre volte campione del mondo che si è reso protagonista di un trionfo di grande classe. 

PAGELLE DECIMA TAPPA GIRO D’ITALIA 2021 

Peter Sagan, 10: ha messo la ciliegina sulla torta al meraviglioso lavoro della sua formazione, finalizzando al meglio l’obiettivo di ‘distruggere’ la maggior parte degli avversari. Lo slovacco ha cercato a tutti i costi la vittoria odierna, e finalmente ce l’ha fatta. A modo suo, vincendo e convincendo con uno spunto da vero Maestro. Sempre e comunque attento, non si è lasciato minimamente impensierire dall’attacco nel finale di Juan Sebastian Molano chiudendo immediatamente su di lui e tenendosi l’altro portacolori dell’UAE Team Emirates, Fernando Gaviria, alle spalle sino alla fine. Un trionfo da manuale.

Bora-hansgrohe, 10 e lode: la formazione teutonica ha letteralmente dominato la tappa odierna dall’inizio alla fine raggiungendo e superando lo scopo che si era messa in testa. Prepotenti sul Valico della Somma, hanno fatto fuori la maggior parte del parterre dei velocisti del giorno con un forcing di altissimo livello. Sono poi riusciti a concludere al meglio il loro lavoro nel finale, pilotando alla perfezione in una vittoria ormai scritta, senza lasciar spazio a nessun altro rivale. La giornata perfetta.

Fernando Gaviria, 6: ennesima giornata da rifare, ennesima tattica sbagliata. La gamba c’è, e convince pure, ma sul più bello, il colombiano e la sua UAE Team Emirates, ma specialmente un Juan Sebastian Molano (5) troppo istintivo, continuano a bruciare chance su chance. Si era comportato bene per tutta la tappa, squadra compresa, ma ancora una volta non è riuscito a sfruttare il momento giusto per finalizzare.

Davide Cimolai, 8: ottimo l’azzurro e ottima tutta la sua Israel Start-Up Nation, tra i pochi a riuscire a resistere al ritmo forsennato della Bora-Hansgrohe. È sempre ad un passo dalla vittoria, non gli manca nulla. Semplicemente, ha contro di sé, uomini con uno spunto maggiore del suo. Ma c’è ancora spazio per potersi riscattare.

Stefano Oldani, Andrea Vendrame, Vincenzo Albanese, 7,5: bravissimi i giovani italiani che hanno osato buttandosi nella mischia e senza avere delle formazioni super attrezzate. Le prospettive azzurre (come nel caso di Cimolai), ci sono; vanno soltanto finalizzate.

Egan Bernal, Remco Evenepoel, 7: era necessaria o no la lotta per i punti all’ultimo traguardo volante oppure no? In ogni caso, più passano i giorni, più stiamo vedendo che sono davvero loro due i protagonisti assoluti nella lotta per la conquista di questo Giro d’Italia. Non si concedono un attimo di tregua neanche nelle tappe in cui potrebbero star lì a controllare, stando lì a rosicchiarsi l’uno con l’altro secondo dopo secondo. La Corsa Rosa si fa sempre più infuocata.

Foto: Lapresse

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