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Ciclismo

Ciclismo su pista, Marco Villa: “Alle Olimpiadi di Tokyo vogliamo salire sul podio in tre discipline”

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Settimane fondamentali per arrivare al top della condizione nell’appuntamento più importante del quadriennio. La Nazionale italiana al maschile di ciclismo su pista è costantemente presente nel Velodromo di Montichiari per lavorare in vista dei Giochi Olimpici, sotto gli ordini del commissario tecnico Marco Villa.

Le parole del classe 1952, bronzo nell’americana a Sidney 2000, riportate dalla Federciclismo: “Facciamo un allenamento a settimana di un giorno, ma quando c’è il gruppo al completo (o quasi) possono esserci dei richiami anche di tre/quattro giorni. La tipologia di allenamento avviene sulla partenza da fermo, sulla forza e sulla frequenza. A fine dei tre giorni di raduno c’è anche un lavoro sulla resistenza. In questo periodo siamo concentrati sulla partenza da fermo e sulla forza, per compensare ciò che non viene fatto durante l’attività in strada”.

Sui prossimi appuntamenti: “Le gare in calendario ci sono, il problema è se saranno realizzate o meno. A fine mese abbiamo in programma una gara a Gand, in programma insieme alla prova a Newport (Gran Bretagna) del circuito Nations Cup UCI, che però è stata cancellata. Le altre due tappe del circuito UCI sono una a Hong Kong, durante il Giro d’Italia (ed una parte del gruppo non ci sarà), e l’ultima a Cali (Colombia), la settimana dopo la corsa rosa. Questo significa che chi del gruppo azzurro ha corso al Giro, sarà in recupero. Se ci fosse la presenza di chi ha partecipato alla corsa rosa, vuol dire che durante il Giro è successo qualcosa. A giugno è in programma il Campionato Europeo élite a Minsk (Bielorussia 23/27): sarà per noi un test. Avrei preferito correre la prova di Coppa UCI a Newport perché se si arriva altamente performanti a giugno difficilmente si riesce a mantenere la forma fino alle Olimpiadi. Meglio trovare la condizione un mese dopo e quindi i continentali potrebbero fornire indicazioni non veritiere. Dal mio punto di vista era più importante avere una gara a marzo, come era in previsione l’Europeo élite. Sarebbe stato un ottimo test per richiamare la forma e capire il nostro livello”. 

Le ambizioni verso Tokyo 2021: “Vogliamo essere competitivi, andare a medaglia in tutte e tre le discipline. Nell’inseguimento a squadre il Mondiale dello scorso anno ci ha dimostrato che anche noi siamo capaci di correre in 3’46” tra l’altro non realizzato in scia e registrato in semifinale contro la Danimarca: come se fosse la finale tra pretendenti al titolo. I vari tempi che registrano le altre Nazioni ci impongono l’obbligo, in qualsiasi caso, di fare al meglio. Nell’omnium, fino al via della gara, ci riteniamo campioni olimpici della disciplina (Elia Viviani, ndr). Non partiamo sconfitti e non partiamo se non per puntare ad una medaglia. Nel madison siamo, secondo me, competitivi. Ci mancano gare nelle gambe ed esperienza in corsa. Vedremo in questi quattro mesi cosa riusciamo a recuperare. A capacità siamo pronti. La prestazione deve essere preparata al meglio”. 

Foto: Lapresse

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