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Biathlon, l’Italia esce da Anterselva con più conferme che dubbi. Bionaz e Carrara si fanno trovare pronti

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Ci siamo. Terminata la settima tappa della Coppa del Mondo, la stagione 2020-2021 del biathlon si avvia verso i dieci giorni di preparazione che precedono il grande appuntamento dei Mondiali di Pokljuka (Slovenia), i quali scatteranno a partire dall’8 febbraio. Abbiamo lasciato alle spalle la splendida cornice di Anterselva, dove si sono disputate questa settimana le individuali, le staffette e le mass start, e ora lo staff tecnico azzurro ha finalmente tutte le carte in mano per provare a compiere le scelte migliori possibili.

Una settimana fatta di tante conferme e tante sorprese per il movimento italiano, quasi tutte in termini positivi. L’unica nota dolente, se vogliamo, è il passo indietro mostrato rispetto alla dieci giorni di Oberhof di Thomas Bormolini, che tralasciando l’immortale immagine del piccolo streap-tease offerto in uscita dal secondo poligono sabato, è apparso affaticato. Nulla di trascendentale, sia chiaro, e il suo contributo nella 4×7,5km è stato in ogni caso notevole. Come dicevamo ci sono state tante note liete in questi giorni, e restando in campo maschile i due nomi di spicco sono stati senza dubbio Lukas Hofer e Didier Bionaz. Il capitano azzurro è ormai diventato a tutti gli effetti un big del circuito, ha mancato il podio nella 20km per un decimo di secondo con tanta sfortuna e si è giocato quel maledetto piazzamento nei primi tre anche ieri, tremando però sul più bello. Tutto sommato l’Hofer che esce da questo mese di gennaio è un biathleta concreto e devastante sotto tanti aspetti, compreso quello del tiro dove in passato era certamente molto più incostante. Nella sprint iridata Lukas sarà il primo degli avversari di Mr. Johannes Boe e l’Italia può sognare in grande. La crescita di Bionaz ha invece dell’incredibile. Il giovane classe 2000 ha saputo estrarre dal cilindro una prestazione monster nella 20km, terminando al tredicesimo posto che avrebbe anche potuto essere podio senza l’errore finale. Anche staffetta e partenza in linea sono state due ottime prestazioni, in controtendenza (all’opposto di Bormolini) alle difficoltà patite a Oberhof. Bene anche Tommaso Giacomel, che alla fine può e deve recriminare soltanto per quel brutto primo poligono dell’individuale.

Nel settore femminile invece abbiamo assistito ad una Dorothea Wierer e una Lisa Vittozzi dai due volti. L’altoatesina ha corso una super 15km, mancando il podio per poco ma essendo di fatto l’unica vera avversaria di Lisa Hauser fino al quarto poligono, salvo poi fare più fatica nella mass e nella staffetta a causa di un tiro a terra improvvisamente inceppatosi leggermente. A questo proposito la piccola pausa ora farà certamente bene a Dorothea che vuole focalizzare tutte le proprie energie sul fare bene ai Mondiali. Vittozzi invece continua la sua crescita incoraggiante nel fondo, che l’ha portata sui tempi molto simili a quelli di Wierer nella 15km, tuttavia il tiro continua ad essere altalenante e dovrà essere il punto focale del suo lavoro da qui all’inizio del campionato iridato. In staffetta ha offerto una frazione gioiello al lancio, tuttavia è ferrea opinione di chi scrive che le sue qualità vengano ampiamente sprecate in un contesto di quel tipo, e siccome ai Mondiali l’obiettivo è quello grosso, sarebbe forse il caso di cambiare direzione.

Altre conferme sono arrivate da Federica Sanfilippo e Michela Carrara, che con questo weekend si sono entrambe guadagnate di diritto il pettorale per Pokljuka con ogni probabilità. Se su Federica di grossi dubbi non ce n’erano, è stata la classe 1997 valdostana a stupire con una frazione in staffetta superlativa, ma anche l’individuale è stata molto incoraggiante se analizzata dal primo poligono in poi (in modo del tutto similare a Giacomel). Nicole Gontier è stata la terza azzurra all’arrivo nella 15km e potrebbe anche essere la scelta per il quarto pettorale nella sprint, ma ora tocca ai tecnici dare il responso definitivo.

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Foto: La Presse

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