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Vuelta a España 2020: Primoz Roglic non ha sbagliato la gestione dello sforzo nella cronometro. A differenza del Tour…

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Nell’odierna cronometro della Vuelta a España 2020, una prova di 33,7 chilometri che si concludeva in vetta al Mirador de Ezaro, Primoz Roglic, nei primi minuti di gara, ha rivisto gli spettri del Tour de France. Lo sloveno era partito piano e al primo intertempo perdeva un paio di secondi da Hugh Carthy e ne aveva appena sei di vantaggio su Richard Carapaz. Tuttavia, il vincitore dell’ultima Liegi-Bastogne-Liegi, stavolta, non si è abbattuto ed è cresciuto pedalata dopo pedalata.

Primoz non ha sfornato la sua miglior cronometro. Al traguardo ha dato 25″ a Carthy e 49″ a Carapaz. Meno di quanto ci si aspettava. Una parte di merito, bisogna dirlo, però, ce l’hanno anche gli avversari. Carthy ha chiuso la prova al quarto posto, Carapaz al settimo, nessuno se li sarebbe immaginati così in alto. Ad ogni modo, tuttavia, Roglic alla fine ha comunque costruito un margine discreto su entrambi e ha anche vinto la tappa. Un successo parziale non si butta mai via e indubbiamente fa morale, soprattutto se è il quarto in tredici frazioni.

La nota veramente positiva per lo sloveno, però, è l’aver concluso la prova in crescendo. Roglic sul Mirador de Ezaro ha fatto il miglior tempo, nonché record assoluto di scalata, e ha dato nove secondi a Carthy, il quale, per la verità, gran parte del distacco lo ha accumulato tra il secondo intermedio e l’inizio dell’erta, e addirittura 28″ a un Carapaz che si è piantato nel finale.

Ciò è sintomo del fatto che lo sloveno, il quale, al contrario dei rivali, ha fatto classifica anche al Tour de France, ha ancora benzina nel serbatoio. In classifica generale il suo vantaggio su Carapaz e Carthy, rispettivamente 39″ sul primo e 47″ sul secondo, non è rassicurante. Tuttavia, la terza settimana di questa Vuelta non è particolarmente impegnativa e prima dell’ultimo arrivo in salita, in programma sabato sull’Alto de la Covatilla, ci sono delle frazioni ove Roglic potrebbe allargare la forbice tra sé e gli avversari guadagnando qualche abbuono.

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luca.saugo@oasport.it

Twitter: @LucaSaugo

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Foto: Lapresse

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