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US Open 2020: Carreno Busta-Zverev e Medvedev-Thiem, semifinali show per quattro

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Ci si avvia verso il penultimo atto maschile degli US Open 2020. Se è certo che ci sarà un nuovo finalista Slam alla fine di questa settimana, è altrettanto vero che, nella notte italiana, si conoscerà con certezza anche il nome di un nuovo finalista Slam. Ma andiamo a vedere nei dettagli il perché.

Nella prima semifinale, quella che apre il programma sull’Arthur Ashe Stadium, lo spagnolo Pablo Carreno Busta, proveniente da un grande cammino e bravissimo a disinnescare il canadese Denis Shapovalov dopo un quarto set che avrebbe mandato al tappeto molti giocatori, sfida il tedesco Alexander Zverev. Chiunque dei due vincerà si troverà ad affrontare per la prima volta la seconda domenica di uno Slam, quella più importante in assoluto. Zverev appare favorito pur avendo speso un po’ più di tempo in campo rispetto al suo dirimpettaio, dal momento che in quattro incontri su cinque ha ceduto un set. Saranno tanti i motivi psicologici di questo match: da una parte c’è un lottatore che ha sempre dovuto dimostrare di valere ciò che è riuscito a fare in carriera, compresa l’altra semifinale Slam e le due nei Masters 1000, dall’altra un giocatore che convive da anni con il peso di dover riuscire a disputare una finale Slam, e possibilmente un giorno vincerla.

La più attesa delle due sfide è però la seconda. Daniil Medvedev contro Dominic Thiem, la sfida dei volti di un futuro che è già ampiamente presente del tennis, vale tantissimo questa volta. Il russo e l’austriaco non hanno dato alcun motivo per dubitare della loro candidatura alla disputa dell’ultimo atto. Entrambi hanno giocato lo stesso numero di set, 15, ma Thiem ne ha perso uno poiché nel primo turno, dopo due parziali, lo spagnolo Jaume Munar si è ritirato. Nell’Era Open non è mai accaduto che un giocatore vincesse a New York senza mai lasciare per strada un singolo set: quello che sta facendo Medvedev ha perciò l’aria del record, e soprattutto di una condizione davvero invidiabile, che ricorda nemmeno troppo da lontano quella di un 2019 in cui ha prepotentemente inserito il proprio nome tra i big. Tre i precedenti, due vinti dall’austriaco e uno dal russo.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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