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Ciclismo, Europei 2020: il capolavoro tattico dell’Italia. Nizzolo finalizza un lavoro studiato nei dettagli

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Matteo Trentin a Glasgow 2018, Elia Viviani ad Alkmaar 2019, Giacomo Nizzolo a Plouay 2020: non si arresta l’egemonia italiana nel Vecchio Continente. Anche oggi la squadra azzurra ha corso da assoluta padrona, senza sbagliare nulla dal punto di vista tattico. I favoriti della vigilia erano altri, su tutti l’olandese Mathieu Van der Poel ed il francese Arnaud Demare. A festeggiare è stata però ancora una volta la compagine del demiurgo Davide Cassani, ct abilissimo nel cementare un’unione ferrea all’interno di un gruppo dove ogni interprete riesce sovente a superare i propri limiti.

In ogni istante della corsa l’Italia ha sempre dato la sensazione di sapere perfettamente cosa fare: tutto era stato studiato nei minimi particolari. Quando la corsa è entrata nel vivo, gli azzurri si sono fatti trovare sempre prontissimi nelle posizioni di vertice, rispondendo con sicurezza agli attacchi votati a portar via una fuga. I deputati al ruolo di attaccanti (e, al tempo stesso, stopper) sono stati Diego Ulissi, Davide Ballerini e Matteo Trentin, brillantissimi nel braccare il fenomenale Van der Poel, le cui rasoiate a ripetizione quest’oggi non hanno sortito effetto.

Il piano tattico di Cassani è emerso lampante: farsi trovare pronti con uomini di assoluto spessore in caso di attacco decisivo; oppure mantenere il più coperto possibile Giacomo Nizzolo in vista di una volata di gruppo. La condizione di forma del brianzolo, come mostrato al Campionato Nazionale, era d’altronde eccezionale. Il 31enne di Muggiò ha corso in maniera sapiente, senza sprecare energie e portandosi nelle prime posizioni all’imbocco dell’ultima tornata, per evitare ogni tipo di rischio.

Proprio nel corso dell’ultimo giro la Nazionale si è messa completamente a disposizione di Nizzolo. Esaurita la spinta propulsiva della Francia, sono stati gli azzurri ad andare a chiudere prima il tentativo di attacco del norvegese Markus Hoelgaard e poi del giovane britannico Thomas Pidcock, in particolare grazie all’impulso di Edoardo Affini. All’imbocco del chilometro conclusivo si schierava il trenino tricolore per la volata: Cimolai aumentava a dismisura l’andatura, poi Ballerini si sacrificava nel ruolo di ultimo uomo, lui che avrebbe anche potuto vincere. Entrava poi in scena Nizzolo: il momento più importante della carriera, una volata lunga ed in leggera salita. Il lombardo si scatenava grazie ad un connubio perfetto di potenza e resistenza, prima di effettuare un colpo di reni decisivo per respingere la rimonta disperata di Demare. Un trionfo strameritato per un ragazzo troppo spesso sottovalutato, che finalmente può fregiarsi di un titolo che vale una carriera. La degna conclusione di un’ennesima giornata da ricordare per un’Italia perfetta.

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federico.militello@oasport.it

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Foto: Federciclismo

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