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F1, GP Austria 2020: Ferrari salvata da Charles Leclerc, ma in una gara normale ci sarebbe stato il doppiaggio…

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E il primo atto è andato in archivio. C’era attesa su quello che il tracciato di Spielberg ci avrebbe lasciato: era la prima uscita di una stagione di F1 in evoluzione, visto che il calendario allo stato attuale delle cose è formato da solo 8 gare, ma promette di arricchirsi al più presto. In questo senso, ci sono grandi possibilità che il Mugello possa farne parte, stando a quello che si legge.

Ebbene il Red Bull Ring, se si guarda essenzialmente alla prestazione pura, ha bocciato la Ferrari. La Rossa si è presentata in maniera negativa all’evento con una monoposto decisamente lenta, meno veloce di quasi un secondo rispetto alla vettura dell’anno scorso, con grossi problemi legati al motore e all’aerodinamica. In sostanza, un pacchetto che non funziona e, con il congelamento per regolamento di alcune parti essenziali della monoposto (telaio, sospensioni, trasmissione ecc.), provare a risalire la corrente sembra davvero un’impresa. Gli altri, specialmente la Mercedes, sono avanti anni luce e non è il viatico migliore per affrontare un’annata a ritmo così serrato.

Ciò detto, ci sono stati altri due fattori che hanno sorriso al Cavallino Rampante: il primo si chiama Charles Leclerc e il secondo prende il nome di affidabilità. La domanda che tanti si ponevano alla vigilia di questo GP e della stagione era la seguente: la Ferrari ha fatto bene a puntare tutte le sue fiches su un racing driver, molto talentuoso, ma con nulla alle spalle e senza vittorie di titoli in carriera, a discapito di un quattro volte iridato come Sebastian Vettel messo alla porta al termine del 2020? Ebbene, questa prima esibizione in terra austriaca ha fatto capire che il 22enne monegasco sia ben presente.

Non era facile. I riscontri della SF1000 potevano portare un pilota, con poca esperienza, allo sconforto e ad alzare bandiera bianca prima del tempo. Per Charles però la resa non c’è mai e, bravo ad approfittare delle circostanze (Safety Car e problemi tecnici altrui), ha sfoderato un finale di corsa magnifico, davvero esaltante. I sorpassi effettuati sul britannico Lando Norris e soprattutto sul messicano Sergio Perez sono tra le perle di una domenica dalle forti emozioni e il secondo posto finale, favorito dalla penalità comminata a Lewis Hamilton, è il giusto premio a chi non si è arreso all’evidenza di una macchina lenta.

Sì perché, non fosse stato per la costante presenza della SC e per le criticità legate a Mercedes e Red Bull, avremmo visto un Leclerc doppiato, con un distacco di 1″ a giro dal vincitore Valtteri Bottas.

Fonte: fia.com

E’ chiaro, quindi, che la splendida prova del ragazzo del Principato non possa nascondere l’evidenza di un progetto sbagliato in casa Ferrari. Venendo, però, al secondo aspetto, l’aver puntato sull’affidabilità ha sorriso alla Rossa e i ritiri della RB16, associati alle menzionante criticità della Stella a tre punte, hanno permesso alla scuderia di Maranello di andare oltre le sue attuali possibilità.

Un risultato bugiardo quindi per la Ferrari? Se letto nell’ottica prestazionale, decisamente sì. La speranza è di vedere già dal prossimo weekend in Austria gli aggiornamenti annunciati per Budapest (Ungheria) per garantire a Leclerc e al tedesco Vettel, ieri decimo e decisamente sottotono (autore di un errore), di non essere invischiati nella lotta con McLaren, Racing Point e Renault.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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