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Adria Tour 2020: Zara, cronaca di un’incompiuta. Tra Djokovic e Rublev vince il coronavirus di Dimitrov

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Non c’è vincitore in Croazia nella seconda tappa dell’Adria Tour 2020. Novak Djokovic e Andrey Rublev avrebbero dovuto affrontarsi nella finale, ma il serbo e il russo sono stati fermati quando Goran Ivanisevic ha annunciato che l’ultimo atto non si sarebbe disputato a causa della positività al Covid-19 di Grigor Dimitrov: a seguito dell’esito del tampone effettuato dal bulgaro, si è preferito infatti evitare rischi ulteriori.

Dopo due settimane in cui le polemiche sono state più rumorose del tennis giocato, è arrivato il giorno in cui si è passati dalla voglia di assistere a una finale comunque di qualità, a livello tennistico, vista la presenza dei due giocatori indubbiamente migliori del weekend, alla constatazione di dover prendere delle precauzioni in base a quanto venuto alla luce poche ore prima. Le polemiche su quanto accaduto nei giorni precedenti (tra feste, partite di basket e quant’altro) stanno oramai divampando, e sarà bene chiarire chi possa essere stato colpito dal virus che ha messo in ginocchio il mondo nella prima metà di quest’anno.

Sul piano strettamente tennistico, detto della buona condizione di Djokovic e Rublev, c’è da registrare la scarsissima vena tanto di Alexander Zverev quanto di Marin Cilic. Il tedesco e il croato si sono fatti entrambi sorprendere dal serbo Danilo Petrovic, non certo imbattibile ai loro livelli, denotando un feeling di basso rango con il campo di Zara. Meglio invece è andata a Borna Coric, benché non sia arrivato all’ultimo atto.

Adesso l’Adria Tour osserverà in maniera pressoché certa una settimana di pausa (non si è trovata una sede per il prossimo weekend dopo il rifiuto del Montenegro) e poi si dovrebbe concludere a Banja Luka, in territorio bosniaco, il 3 e 4 luglio e poi con un’esibizione Djokovic-Dzumhur a Sarajevo il 5.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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