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Ginnastica, Giorgia Villa e l’American Dream: come sta l’azzurra? Due gare nelle gambe e podio nel mirino: i precedenti

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Giorgia Villa è a Milwaukee (Wisconsin, USA) dove sabato 7 marzo (ore 18.00) andrà in scena l’American Cup 2002, la grande Classica della ginnastica artistica: si tratta di uno degli appuntamenti più prestigiosi e importanti del calendario internazionale, quest’anno valido anche come prima tappa della Coppa del Mondo all-around. L’Italia si affida alla bergamasca, splendida capitana delle Fate che lo scorso ottobre conquistarono la medaglia di bronzo nella gara a squadre dei Mondiali: la nostra migliore all-arounder va a caccia del risultato di lusso dall’altra parte dell’Atlantico, il podio sembra essere alla portata dell’azzurra che deve portare a casa punti pesantissimi per l’Italia. Il motivo? Le migliori tre Nazioni al termine delle quattro tappe avranno un pass in più per le Olimpiadi di Tokyo 2020, le ragazze di Enrico Casella vogliono fare centro e aumentare il contingente tricolore in Giappone.

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Come si presenta Giorgia Villa al primo appuntamento internazionale della stagione? La 17enne è alla sua terza gara in cinque settimane, i precedenti sono sempre in Serie A col body della Brixia Brescia: il 1° febbraio ha regalato grandissimo spettacolo a Firenze, ottenendo un vertiginoso 15.250 alle parallele (quattro decimi di bonus, 6.2 il D Score) e proponendo un esercizio di lusso alla trave valutato con14.600 (5.8 la nota di partenza, 0.4 di bonus); il 15 febbraio si è cimentata sul giro completo ad Ancona ma è incappata in qualche errore di troppo (14.700 col doppio avvitamento al volteggio, poi 13.300 sugli staggi, 13.250 sui 10 cm e 13.550 al corpo libero).

La nostra portacolori è data in buone condizioni fisiche e ha tutti mezzi per rendersi protagonista di una gara importante, deve trovare la giusta continuità ed evitare le sbavature per puntare a un piazzamento importante. Ultima e unica italiana sul podio nella storia dell’American Cup? Erika Fasana fu terza nel 2015 alle spalle di Simone Biles e MyKayla Skinner, Giò può e deve riprovarci cinque anni dopo.

 

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: FGI

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