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Biathlon, Dorothea Wierer tra le grandi della storia. Ora l’ultima missione: le Olimpiadi Invernali di Pechino 2022

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Il risveglio del mattino dopo è sempre quello più complicato. Soprattutto quando le cose vanno bene e le emozioni sono state tante e intense. Il sole è definitivamente tramontato ieri sera sui Mondiali 2020 di biathlon, la 51esima edizione della storia che termina dunque dopo undici giornate di spettacolo nella storica valle di Anterselva. Descrivere il calore che ha accompagnato gli atleti lungo le dodici competizioni alla Südtirol Arena è decisamente complicato, il pubblico ha risposto presente e incoraggiato in massa tutti i partecipanti metro dopo metro, in una grande atmosfera di festa che caratterizza la biathlon family come forse nessun’altra.

E quando vinci, tutto diventa naturalmente ancora più bello. Ci è riuscita Dorothea Wierer, nel proprio giardino di casa. Ci è riuscita e poi si è ripetuta. E dopo essersi ripetuta ha provato a ripetersi ancora una volta, rimanendo beffata nel modo più incredibile a pochi metri dal traguardo. La ventinovenne in forza alle Fiamme Gialle ha saputo alzare l’asticella nel main event stagionale come mai aveva fatto in passato, terminando questa rassegna iridata con 2 ori e 2 argenti, un bottino più ricco rispetto a quello portato a casa lo scorso inverno in Svezia (1-1-1). Proprio questo è il punto su cui è necessario riflettere, perché in carriera Wierer aveva sempre faticato a ritagliarsi l’immagine di donna del grande appuntamento, rimanendo relegata tra quelle atlete costanti e presenti ai vertici ma che sulla gara secca potevano soffrire rispetto ad alcune più quotate rivali. Ad Anterselva 2020 Wierer ha saputo ribaltare anche questo tabù, dimostrando di poter ricoprire il ruolo di quella ingiocabile per tutte, fisicamente e mentalmente. La vittoria nella 15km, in questo senso, ne è la più evidente delle dimostrazioni.

Alcuni leggeri acciacchi fisici uniti alla sua risaputa voglia di costruirsi una famiglia col marito Stefano Corradini avevano alimentato molte voci di un suo possibile precoce ritiro dalle competizioni ma è evidente che i risultati conseguiti negli ultimi dodici mesi abbiano ribaltato completamente la situazione e l’immagine di Dorothea. I nuovi importanti contratti di sponsorizzazione siglati con Red Bull e Adidas e l’enorme visibilità ottenuta con i risultati ottenuti in un Mondiale in casa di grandissimo successo (trasmesso oltretutto sulle reti televisive pubbliche) ha ingigantito il valore commerciale dell’atleta e spento sul nascere qualunque dubbio ci potesse essere a riguardo.

La donna copertina di Anterselva 2020, insieme alla norvegese Marte Røiseland, è diventata la decima atleta italiana di sempre negli sport invernali a raggiungere la doppia cifra di vittorie (11), è entrata nelle prime 20 all time come numero di podi conquistati(35) ed è la dodicesima biathleta capace di mettersi al collo tre ori iridati. La posizione in classifica generale dell’azzurra è ottimale per cercare di cacciare la seconda sfera di cristallo consecutiva, evento che non accade da quasi vent’anni, e dunque per chiudere il cerchio e consacrarsi nell’olimpo della disciplina rimarrebbe solamente una sola impresa da compiere. L’oro olimpico.

Pechino 2022 non è poi così lontana e se il fisico dovesse reggere al meglio per un altro paio di stagioni le possibilità di presentarsi in quell’occasione ancora al top della condizione sono molto elevate. L’Italia al femminile non ha mai conquistato alcuna medaglia olimpica in prove individuali e la donna dei miracoli potrebbe provare adesso a sconfiggere anche questo tabù, in collaborazione della compagna di allenamenti Lisa Vittozzi.

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michele.brugnara@oasport.it

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Foto: F. Angiolini

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