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Biathlon, Dorothea Wierer bussa alla porta delle dieci biathlete più grandi di sempre

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Le due medaglie d’oro conquistate da Dorothea Wierer ai Mondiali di Anterselva 2020 hanno acceso un interessante tema di discussione tra gli appassionati, ovvero, dove si può collocare l’altoatesina in un’ipotetica classifica delle più grandi biathlete di tutti i tempi?

Effettivamente il palmares della ventinovenne azzurra si sta facendo sempre più ricco. Considerati i trionfi del passato inverno, nella sua bacheca si contano già una Coppa del Mondo assoluta e tre ori iridati. Chiaramente bisognerà attendere il termine della stagione, nonché di Anterselva 2020, per indicare con precisione il rango di Dorothea rispetto alle più grandi del passato, ma vale la pena di iniziare ad affrontare l’argomento, soprattutto alla luce del fatto che la vedette del biathlon italiano è in posizione privilegiata per conquistare la seconda Sfera di cristallo consecutiva.

Andando ad analizzare la storia della disciplina, si può notare come al momento solamente undici donne possano essere considerate indiscutibilmente più vincenti della finanziera di Rasun-Anterselva. In rigoroso ordine anagrafico troviamo i nomi di Anfisa Reztsova, Magdalena Forsberg, Liv Grete Skjelbreid, Kati Wilhelm, Andrea Henkel, Tora Berger, Kaisa Mäkäräinen, Anastasiya Kuzmina, Darya Domracheva, Magdalena Neuner e Laura Dahlmeier.

Wierer, però, può già essere collocata in un gruppo che, volendo essere il più inclusivi possibile, comprende anche Elena Golovina, Svetlana Davidova, Anne Briand, Uschi Disl, Olena Zubrilova, Olga Pyleva, Martina Glagow e Gabriela Koukalova.

In altre parole, possiamo già considerare Dorothea una delle venti più grandi di tutti i tempi. Per la verità Golovina (una Sfera di cristallo e un oro iridato) può tranquillamente già essere piazzata dietro l’azzurra. Si può invece discutere in merito a chi, tra le altre sette nel drappello “inseguitore” delle prime undici, debba essere ancora ritenuta davanti all’italiana e chi, invece, possa essere già considerata alle sue spalle.

Il rompicapo non è di semplice soluzione, perché il quartetto composto da Davidova, Briand, Glagow e Koukalova è accomunato dal fatto di aver vinto una Coppa del Mondo (come Dorothea) e un titolo mondiale (due in meno di Wierer), ma al contempo di aver ottenuto almeno una medaglia olimpica, seppur non d’oro, che invece manca al palmares dell’altoatesina. Disl dalla sua ha una grandissima longevità agonistica, essendo stata capace di ottenere vittorie in un arco temporale di quindici anni e ben cinque medaglie olimpiche individuali (senza però l’oro). Tuttavia non ha mai vinto la Coppa del Mondo e, al tempo stesso, è già dietro a Dorothea per numero di ori iridati (2 contro 3). Zubrilova, rispetto a Wierer ha un oro mondiale in più, ma non ha mai vinto la Sfera di cristallo né alcuna medaglia olimpica. Dal canto suo può avere l’attenuante di essere stata contemporanea di Forsberg. Infine, Pyleva, ha al collo un oro olimpico e uno mondiale, senza avere in bacheca la Coppa del Mondo. Insomma, si potrebbe aprire un dibattito infinito senza che possa essere trovata una quadratura del cerchio.

Al momento si può affermare, senza timore di smentita, che Dorothea galleggi tra dodicesima e diciannovesima posizione all-times. Se si vuole affinare ulteriormente il range, bisogna entrare nel campo delle opinioni. Quella di chi scrive, è che Disl debba essere ancora ritenuta davanti, mentre Pyleva e Zubrilova possano essere invece collocate alle spalle di Wierer. Riguardo il quartetto formato da Davidova, Briand, Glagow e Koukalova, tutto dipende dal peso che si vuole assegnare all’argento olimpico in rapporto all’oro iridato e qui, davvero, si entrerebbe in un campo minato.

Dunque, in conclusione, l’azzurra può essere attualmente piazzata tra il tredicesimo e il diciassettesimo posto delle biathlete più grandi di sempre. Difficile dire, però, se tredicesima, quattordicesima o diciassettesima.

Certo è che se l’altoatesina dovesse arricchire ulteriormente il proprio palmares da qui a fine marzo, magari con un altro oro iridato o con la seconda Sfera di cristallo della carriera, allora si aprirebbe legittimamente la discussione in merito al fatto se possa essere già considerata una delle prime dieci della storia.

Resta, al momento, il cruccio dello “zero” alla voce medaglie olimpiche individuali. Per uscire da questa impasse, sarebbe “sufficiente” conquistare una a Pechino 2022. Nel qual caso, per Wierer si spalancherebbero indiscutibilmente le porte della top-ten all-times, soprattutto se quella medaglia dovesse essere d’oro.

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Foto: La Presse

1 Commento

1 Commento

  1. riax

    19 Febbraio 2020 at 20:10

    GRANDE COMPETENZA !!! clap clap clap

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