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Ciclismo

Vuelta a España 2019: le pagelle della quarta tappa. Bravo Jakobsen, ma il premio di MVP odierno lo vince Maxi Richeze

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Fabio Jakobsen conquista la quarta tappa della Vuelta a España 2019. Il campione neerlandese della Deceuninck-Quick Step, sul traguardo di El Puig, ha avuto la meglio per un soffio sull’irlandese Sam Bennett (Bora-Hansgroe). Il vincitore della tappa di ieri, ad ogni modo, si consola con la maglia verde che passa dalle spalle di Nairo Quintana (Movistar) alle sue. Di seguito andiamo a vedere i voti dei protagonisti della frazione odierna con le nostre pagelle quotidiane.

Maxi Richeze (Deceuninck-Quick Step) 10 – La Deceuninck stava pericolosamente andando lunga nel finale e l’argentino ha seriamente rischiato di trovarsi al vento già a 600 metri dal traguardo. Con la sagacia che lo contraddistingue, però, Richeze ha colto l’attimo perfetto per immettersi nel treno Sunweb, trovandosi così coperto da un corridore in maglia rossa. Dopodiché, al momento giusto, ha lanciato Fabio Jakobsen il quale ha dovuto praticamente limitarsi a spingere il pallone in rete.

Fabio Jakobsen (Deceuninck-Quick Step) 8 – Il suo sprint non è stato nulla di superlativo, anzi, possiamo definirlo ben al di sotto degli standard a cui ci è abituato, tanto che un Bennett partito qualche posizione più dietro non l’ha superato per pura questione di millimetri. Un attaccante che solo davanti alla porta sguarnita colpisce di punta, ma tanto gli basta per buttarla dentro. Detto questo, a quattro giorni dal suo 23esimo compleanno, vince la prima tappa in un grande giro alla seconda occasione assoluta. Sono anni, sin dai tempi degli U23 con la SEG Racing Academy, che il neerlandese fa incetta di vittorie (ad esempio tra U23 e professionisti ha vinto 3 volte il campionato nazionale in 4 occasioni) e quando limerà i difetti tipici della giovane età, fermarlo sarà ancora più difficile.

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Remi Cavagna (Deceuninck-Quick Step) 8 – Altro tassello fondamentale nella vittoria odierna di Jakobsen. Il suo attacco a 5 km dall’arrivo ha permesso ai suoi di rimanere coperti, mentre ha costretto Bennett a usare i gregari per chiudere e, così, si è ritrovato senza compagni nel finale. Cavagna, che non a caso nasce cronoman, ha fatto un vero e proprio numero nel resistere per oltre 40 km in avanscoperta col gruppo che andava ai 60 orari.

Sam Bennett (Bora-Hansgroe) 7,5 – La sua volata di rimonta è semplicemente regale a conferma che, in questo momento, è il lui il numero uno della pista. Il problema, però, è ciò che viene prima. Perde posizioni in una rotonda a 1,5 km dalla fine scegliendo l’uscita sbagliata e aspetta quell’attimo di troppo per partire quando Jakobsen lancia lo sprint che, a conti fatti, gli è costato la vittoria. Gli va dato atto, ad ogni modo, di non avere al suo servizio una batteria di gregari paragonabili a quella del campione neerlandese della Deceuninck-Quick Step.

Max Walscheid (Team Sunweb) 7 – La sua squadra si spreme a più non posso per lui che, purtroppo per loro, un gran vincente non è (0 successi nel 2019, 3 nelle due stagioni precedenti). Tuttavia, oggi raccoglie il massimo, ovvero un bel 3° posto che rappresenta il miglior risultato in carriera in un grande giro, peraltro arrivato dopo che l’anno scorso non riuscì mai nemmeno ad entrare nei primi 10 nei vari arrivi a ranghi compatti della Vuelta.

Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) 6,5 – Un quarto posto, peraltro con questa concorrenza, non è certo un risultato da lustrarsi gli occhi per uno del calibro di Gaviria. Però dopo i problemi di ieri e coi postumi della caduta nella cronosquadre che ancora lo tormentano, nemmeno lui era consapevole di quale fosse la sua condizione e non sapeva se oggi sarebbe stato in grado di sprintare oppure no. Per cui, quantomeno, il risultato odierno rappresenta una bella iniezione di fiducia.

Luka Mezgec (Mitchelton-Scott) 6- – Dopo il bel podio di ieri e le recenti vittorie al Tour de Pologne, un 5° posto può essere valido solo per una sufficienza stiracchiata. Paga, va detto, la quasi totale incapacità della Mitchelton di supportarlo.

Trek Segafredo 4,5 – Ieri John Degenkolb ed Edward Theuns erano stati semplicemente perfetti e solo uno sprinter hors category come Sam Bennett era stato capace di mettersi dietro il velocista belga. Oggi, al contrario, qualcosa non ha funzionato e il duo Trek è stato evanescente. Theuns chiude con un mesto 16° posto, mentre il vincitore della Roubaix 2015 è addirittura arrivato in fondo al gruppo dei primi.

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Foto: Twitter

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