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Basket, Mondiali 2019: i punti deboli e di forza dell’Italia. Lacune nel reparto lunghi e poca fisicità, occorre compensare con corsa e dinamismo

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Manca ormai pochissimo al via dei Mondiali di Cina di basket, che inizieranno il 31 agosto, giorno in cui l’Italia si giocherà già molte delle sue chance di passare alla seconda fase affrontando le Filippine a Foshan.

Gli azzurri arrivano all’appuntamento più importante dell’anno reduci da tre sconfitte in tre partite dell’AusTiger Cup con Serbia, Francia e Nuova Zelanda. Le sifde, oltre che la mancanza ormai cronica e risaputa di un centro e di presenza fisica sotto canestro, hanno purtroppo evidenziato dei momenti di pausa d’intensità nelle fasi cruciali dei match, soprattutto nei minuti finali, come ha sottolineato lo stesso CT Meo Sacchetti. Per quanto riguarda la questione lunghi, basti dire che il più alto di quelli che fanno attualmente parte della rosa, insieme ad Amedeo Tessitori, è Danilo Gallinari, che in teoria sarebbe un’ala piccola, e Paul Biligha è quello fisicamente più tosto ma certamente insufficiente a contenere i centri delle altre nazioni.

Non c’è dubbio però che il rientro in squadra del Gallo e di capitan Gigi Datome ha creato più spazio per i punti e il dinamismo di Marco Belinelli, ma anche di Alessandro Gentile. In mancanza di fisicità sotto canestro c’è bisogno come il pane della velocità e dei tiri da fuori dei piccoli e la presenza dei due rientranti non può che aiutarla. Un altro problema è però l’attuale scarsa autonomia di Datome dopo l’intervento al ginocchio, tanto è vero che è stato lo stesso giocatore a ipotizzare una sua esclusione dal Mondiale. Questa ipotesi fortunatamente sembra senza fondamento e comunque la decisione spetterà solamente a Sacchetti, che annuncerà i 12 che rimarranno in Cina solo giovedì, l’ultimo giorno a disposizione per comunicare il roster definitivo.

Ai Mondiali, dopo la sfida di sabato prossimo con le Filippine, l’Italia lunedì e mercoledì affronterà le altre due squadre del Gruppo D, prima l’Angola e poi la Serbia, formazione che ci ha battuto due volte ma con punteggi ben diversi, la prima nell’Acropolis Tournament di Atene, e la seconda nell’AusTiger Cup a Shenyang.

 

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Credit: Ciamillo

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