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F1, presentazione Ferrari 2019. Anticipazioni ed indiscrezioni sulla nuova macchina. Non tutte le novità verranno svelate subito

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Il 15 febbraio alle ore 10.40 la Ferrari svelerà le sue forme, tenendo però lontano da occhi indiscreti i propri segreti. Si è reduci da settimane in cui i cambiamenti sono stati importanti e probabilmente all’interno della scuderia di Maranello ancora si sta cercando un equilibrio nel Reparto Corse. La rivoluzione di gennaio è stata un fulmine a ciel sereno e i pezzi del puzzle ancora devono combaciare tutti.

Mattia Binotto ha preso il posto di Maurizio Arrivabene, nel ruolo di Team Principal, reo di non essere riuscito a gestire la squadra nei momenti decisivi al di là delle mancate vittorie dei titoli. Pertanto ora si ripartirà dal tecnico di origini svizzere che facendo parlare i fatti ha saputo imporsi sotto l’insegna del Cavallino Rampante. Entrato a Maranello nel lontano 1995, lavorò come ingegnere motorista fino al 2003 e poi da quel momento la scalata: ingegnere dei motori di gara nel 2004 fino al ruolo di direttore tecnico del 2016. Del resto è stato proprio il 49enne tecnico nostrano a dare un chiaro impulso ad una Ferrari involuta sul piano della progettazione. Le qualità dimostrate nell’ultimo periodo, dopo l’addio del britannico James Allison accasatosi in Mercedes, sono state notevoli e, in questo contesto, l’unico corpo estraneo era probabilmente proprio Arrivabene per una formazione più da “promoter” che da gestore.

Relativamente alla nuova macchina, le indiscrezioni parlano di una vettura 2019 che sarà una profonda evoluzione della SF71H. Di fatto, non ci si aspetta un cambiamento radicale rispetto ad un progetto che aveva diversi punti di forza. Il target degli ingegneri in “Rosso” sarà quello di esaltare gli aspetti già positivi e trovare una soluzione alle criticità. Nelle passate settimane si era parlato di una monoposto con il passo lungo. Una modifica dettata anche dal nuovo regolamento visto che si disporrà di un serbatoio più grande capace di contenere 5 kg di benzina in più. Il progetto 670 inoltre potrebbe avere una trasmissione leggermente più lunga, allontanando il motore dalle ruote posteriori per poter avere un’ulteriore rastremazione del retrotreno, grazie ai nuovi radiatori posizionati in modo diverso. Tutti aspetti per andare a migliorare l’efficienza aerodinamica sul posteriore, uno delle criticità per la Ferrari l’anno passato, specie nelle ultime gare.

Inoltre, sempre secondo alcuni rumours, gli ingegneri avrebbero constatato dati incoraggianti nei test effettuati sui banchi di prova per quanto concerne il nuovo propulsore. Già l’anno passato la power unit era stata efficiente ma i tecnici del Cavallino sono convinti che per tenere il passo della Mercedes sarà fondamentale compiere un sostanziale step in avanti soprattutto in termini di potenza. A quanto pare, le simulazioni sembrerebbero aver dato esito positivo e ora non resta che far parlare la pista.

A completamento del quadro, la nuova monoposto di Maranello avrà una sospensione posteriore dotata di un comando idraulico. Come rivelato da it.motorsport.com, gli ingegneri sperano di sfruttare l’assetto Rake della vettura, gestendo meglio l’altezza da terra. Lo schema push rod sarà il medesimo sull’avantreno dove non verrà utilizzato il terzo elemento idraulico e non si adotterà il classico pivot che invece contraddistingue le Mercedes. Una modifica sostanziale proprio per avere carico sul posteriore e dunque far sì che la macchina sia maggiormente stabile.

 

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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