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Basket femminile, Europei 2019: domani il sorteggio. Le possibili prospettive dell’Italia

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Mancano meno di 24 ore al sorteggio degli Europei femminili 2019 di basket, nei quali l’Italia è entrata con cinque vittorie e una sconfitta nel girone di qualificazione che si è giocato negli scorsi 12 mesi. Per le azzurre si tratta della partecipazione numero 32 alla manifestazione continentale, vinta una volta, nella prima edizione del 1938.

La Nazionale allenata da Marco Crespi, nel sorteggio, si trova in seconda fascia. Andiamo a vedere nel dettaglio proprio le quattro fasce in cui sono divise le 16 squadre partecipanti, al fine di comprendere meglio le possibili prospettive che potrebbero palesarsi di fronte al tricolore italiano:

PRIMA FASCIA – Spagna, Francia, Turchia, Russia
SECONDA FASCIA – Belgio, Lettonia, Italia, Repubblica Ceca
TERZA FASCIA – Serbia, Ucraina, Ungheria, Montenegro
QUARTA FASCIA – Slovenia, Bielorussia, Gran Bretagna, Svezia

Bisogna subito fare una precisazione: l’Italia non potrà capitare con Lettonia e Svezia. Questo perché a Lettonia e Serbia è stato concesso di scegliersi un’avversaria nel proprio girone prima del sorteggio. Siccome la Lettonia è nella stessa fascia delle azzurre, non ci sarà possibilità di scontro nella prima fase (e lo stesso discorso, di rimbalzo, si applica alla Svezia). Allo stesso modo, l’Italia non potrà affrontare subito Belgio e Repubblica Ceca, perché si trovano anch’esse nella seconda fascia.

Fatte queste premesse, c’è da analizzare il capitolo legato all’accoppiamento di prima fascia. Verosimilmente, in tutti i casi, sarà molto complicato strappare un successo contro qualunque delle quattro formazioni che vi sono inserite: la Spagna è Campione d’Europa e bronzo mondiale, la Francia dovrà riscattare una rassegna iridata un po’ complicata, la Russia si ripresenta dopo un’edizione di assenza e anni di difficoltà con un totem chiamato Maria Vadeeva, infine la Turchia (forse la più “abbordabile”, con parecchie virgolette, delle quattro) può attingere a piene mani dalla qualità che si ritrova nei club di Eurolega ed Eurocup.

In terza fascia, le due formazioni che sarebbero da evitare sono Serbia e Ungheria. La Serbia soltanto quattro anni fa è stata sul trono d’Europa, lo scorso anno ha deluso, ma ha ancora tantissima qualità nel roster: basta vedere i nomi di Sonja Petrovic e Ana Dabovic su tutte. Quanto all’Ungheria, sta facendo crescere un più che valido movimento nelle giovanili, i cui frutti si vedono anche ai piani più alti (e l’Italia è andata molto vicina a ricordarselo bene negli ottavi giocati a Hradec Kralove nell’ultima rassegna europea). Un pochino meno complesso sembra il discorso legato all’Ucraina, mentre è tutto da vedere il ritorno del Montenegro agli Europei dopo un’edizione non all’altezza delle attese.

In quarta fascia, esclusa la Svezia perché legata alla Lettonia, ci sono tre diversi ordini di prospettive: la Bielorussia, che vale ben più della quarta fascia considerando la presenza di Anastasiya Verameyenka (che Giorgia Sottana e Cecilia Zandalasini conoscono molto bene, dal momento che ci giocano assieme al Fenerbahce), la Slovenia, che può vantare nel roster la giocatrice di Schio Eva Lisec, e infine la Gran Bretagna, che ha fatto fuori la Grecia (quarta nel 2017) con grandissima sorpresa.

Il girone ideale per l’Italia, in buona sostanza, potrebbe essere quello con Turchia, Ucraina e Gran Bretagna, mentre quello più complesso vedrebbe Zandalasini e compagne insieme a Spagna, Serbia e Slovenia, se non altro per un motivo: è vero che la Slovenia è un pochino meno forte della Bielorussia, ma è altrettanto vero che avere nello stesso raggruppamento Spagna e Serbia non è una grande passeggiata di salute. Resta chiaro che, prima o poi, le squadre forti vanno affrontate, e per allora si scoprirà quanto l’Italia sarà pronta. In ballo ci sono sei posti per uno dei tornei preolimpici che qualificheranno per Tokyo 2020. E l’Italia, dopo aver mancato sul filo di lana per tre volte la qualificazione ai Mondiali (nel 2009 col finale assurdo contro la Grecia in Lettonia, nel 2013 con lo spegnimento della luce negli ultimi due minuti del quarto di finale contro la Serbia in Francia, nel 2017 per la combinazione tra l’incredibile antisportivo contro Zandalasini e la tripla sulla sirena in transizione di Masciadri spentasi sul ferro contro la Lettonia in Repubblica Ceca), un pochino di fortuna, oltre alla dimostrazione delle proprie capacità la vorrebbe, una buona volta.





 

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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