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Taekwondo, World Grand Prix Finals Fujairah 2018: un terzo posto che consacra Vito Dell’Aquila tra i migliori al mondo, qualche segnale positivo per Daniela Rotolo

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A Fujairah (Emirati Arabi Uniti) si sono disputate tra giovedì 22 e venerdì 23 novembre le Finals del World Taekwondo Grand Prix 2018, torneo composto da cinque grandi appuntamenti dedicati ai migliori atleti di ogni categoria olimpica. Nell’ultima tappa l’iscrizione era riservata soltanto ai primi 16 del ranking mondiale e l’Italia, per la prima volta nella storia manifestazione, ha potuto contare su due rappresentanti.

Vito Dell’Aquila ha scritto una pagina di storia del taekwondo azzurro raggiungendo uno splendido terzo posto. Soltanto due volte in precedenza un atleta italiano era riuscito a conquistare il podio in un evento del Grand Prix: Roberto Botta nel 2015 a Samsun e lo stesso Dell’Aquila a Mosca in questa stagione. Mai però un azzurro aveva chiuso tra i migliori tre nell’appuntamento delle Finals, dove la concorrenza è altissima vista la presenza dell’elite mondiale. Il risultato del 18enne pugliese acquista ancora più valore in ottica qualificazione olimpica. Con i 28.8 punti conquistati, Dell’Aquila continua a scalare posizioni nella classifica dedicata e può cominciare a guardare a Tokyo 2020 come un concreto obiettivo e non più come un sogno.

Durante la competizione il giovane azzurro, nato a Mesagne come il campione olimpico di Londra 2012 Carlo Molfetta, ha dimostrato di poter competere alla pari con i migliori esponenti della categoria -58 kg (nella quale combatte stabilmente soltanto da questa stagione). Nel suo cammino Dell’Aquila ha superato atleti come il russo Mikhail Artamonov, n.3 del ranking olimpico e capace vincere il Grand Prix di Roma in questa stagione, e come l’iraniano Farzan Ashourzadeh Fallah, n.6 al mondo e vincitore di tre Grand Prix in carriera. Nella semifinale l’italiano si è arreso soltanto di fronte ad un fuoriclasse come lo spagnolo Jesus Tortosa Cabrera, bronzo mondiale nel 2017. Il risultato rappresenta per l’azzurro un punto di partenza ottimale per affrontare al meglio gli ultimi appuntamenti della stagione e guardare con fiducia al 2019.

Meno fortunata è stata l’avventura dell’altra italiana in gara: Daniela Rotolo nei -67 kg. L’azzurra ha affrontato al primo turno la turca Nur Tatar Askari, autentica veterana della categoria (campionessa mondiale nel 2017, bronzo olimpico a Rio 2016 e argento a Londra 2012) capace anche di imporsi nel torneo con la vittoria finale. Alla luce di queste premesse, il punteggio di 2-6 rimediato dalla Rotolo non suona affatto deludente. Anzi, può essere motivo di rilancio per l’azzurra che dopo il bronzo europeo di Kazan ha faticato a ripetersi ad alto livello in stagione.

Infine, qualche considerazione generale sui risultati delle Finals. La Corea del Sud si è confermata dominante nelle categorie più leggere, imponendosi nei -58 kg e nei -68 kg in campo maschile, nei -49 kg e nei -57 kg tra le donne. L’occasione ha visto l’ennesima affermazione per due assoluti fuoriclasse come Dae-honn Lee e Vladimir Larin. Il coreano è imbattuto nei -68 kg dal bronzo olimpico di Rio 2016, mentre il russo ha vinto nei +80 kg tutti gli eventi a cui ha preso parte quest’anno ad eccezione (ironia della sorte) del Grand Prix di Mosca, dove ha chiuso fuori dal podio. La sorpresa più significativa è stata invece il norvegese Richard Andre Ordenmann, capace di imporsi nei -80 kg partendo come testa di serie n.11 e centrando la prima vittoria in un grande appuntamento.





roberto.pozzi@oasport.it

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Foto: FITA

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