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Ryder Cup 2018: la squadra degli Stati Uniti ai raggi X. Tiger Woods torna in grande stile, Brooks Koepka vuole coronare un’annata da sogno

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Una pattuglia formidabile per dare la caccia alla vittoria in campo avverso. Il team USA si presenta alla Ryder Cup 2018, che si disputerà tra venerdì 28 e domenica 30 settembre sul Le Golf National a breve distanza da Parigi, con un gruppo dotato di talento ed esperienza per puntare a bissare il trionfo del 2016 a Chaska, nel Minnesota. Dopo sei vittorie del Vecchio Continente su sette edizioni del trofeo, ora gli Stati Uniti sono consapevoli di disporre di una squadra davvero forte, che ha unito le nuove strepitose leve ad un gruppo già consolidato, in cui rientra in grande stile Tiger Woods, vincitore del Tour Championship appena due giorni fa. Ci saranno anche Brooks Koepka, autore della storica impresa del trionfo in ben due Major nel 2018 (US Open e PGA Championship), e Phil Mickelson, che a 48 anni giunge alla 12a partecipazione alla Ryder. Analizziamo dunque i 12 convocati di capitan Jim Furyk ai raggi X:

Brooks Koepka: inutile girarci intorno. La sua annata è stata a dir poco memorabile. Ha bissato il successo dello scorso anno nello US Open 2018 e ha trionfato anche nel PGA Championship 2018, due Slam in pochi mesi per confermarsi l’uomo dei grandi eventi. Vincere la Ryder Cup per lui sarebbe il coronamento di una stagione da leggenda.

Dustin Johnson: da qualche settimana ha perso la leadership del ranking mondiale, ma nel 2018 ha vinto tre tornei (Sentry Tournament of Champions, FedEx St Jude Classic e RBC Canadian Open), oltre a piazzarsi al terzo posto nello US Open. Una garanzia per il team USA.

Justin Thomas: esploso durante la passata stagione, non è riuscito a ripetere l’exploit del 2017, quando portò a casa il PGA Championship, ma vanta ugualmente due vittorie nel 2018, tra cui il recente WGC-Bridgeston Invitational. Talento e voglia di vincere al servizio della causa statunitense.

Patrick Reed: l’eroe della Ryder Cup 2016 torna a rappresentare il team USA con un Major in cassaforte, l’Augusta Masters 2018, che conferma una volta di più il genio e la sregolatezza di un atleta tra i più imprevedibili del panorama internazionale.

Bubba Watson: tre vittorie nel 2018 lo hanno riportato ai vertici mondiali dopo un paio di anni da comprimario. Il Travelers Championship è l’ultimo sigillo in ordine temporale per un golfista esperto e ancora smanioso di vincere, con ben due Major già in cassaforte.

Jordan Spieth: nessuna vittoria nel 2018, ma la sua classe è imprescindibile per gli USA. A 25 anni ha già vinto tre tornei dello Slam e gli manca soltanto il PGA Championship per chiudere un fantastico cerchio.

Rickie Fowler: l’eterno piazzato del golf statunitense ha ottenuto un secondo posto all’Augusta Masters 2018 e si è confermato sempre competitivo nei grandi tornei, anche se gli è mancato ancora l’acuto per chiudere le sue prestazioni con le braccia al cielo. Garanzia di esperienza e continuità di rendimento, sarà un osso duro per chiunque.

Webb Simpson: la vittoria nel The Players Championship ha rappresentato il punto più alto di una stagione in cui a più riprese si è piazzato ai vertici della classifica, al punto da chiudere nella top 20 tutti i tornei dello Slam. Da lui gli USA si attendono la classica prova di sostanza per espugnare Parigi.

Bryson DeChambeau: classe ’93, tra giugno e settembre ha vinto ben tre tornei, piazzando la doppietta in una settimana con il The Northern Trust e il Dell Technologies Championship, tra il 26 agosto e il 3 settembre scorso. Arriva in gran forma ed è per questo che Furyk gli ha concesso la wild card.

Phil Mickelson: a 48 anni si gode la 12a partecipazione alla Ryder Cup nella stagione in cui è tornato a vincere cinque anni dopo l’ultima volta. Il successo nel WGC-Mexico Championship conferma la grinta di un atleta che col passare degli anni non ha mai smarrito la voglia di lottare per restare ai vertici mondiali della disciplina.

Tiger Woods: il 2018 è stato l’anno della rinascita per il golfista più forte di sempre, tornato alla vittoria domenica scorsa nel Tour Championship dopo 5 anni di digiuno. Il secondo posto nel PGA Championship lo ha galvanizzato e gli ha restituito la fiducia di poter competere per vincere un altro torneo dello Slam e aggiungere ancora trofei alla sua maestosa bacheca, che conta già ben 14 Major.

Tony Finau: un rookie per la Ryder Cup con appena una vittoria nel PGA Tour, risalente al 2016. Eppure i tre piazzamenti nella top 10 nei Major del 2018 hanno convinto Furyk a puntare su uno dei giocatori più solidi del circuito, capace di unire tecnica e intuito e di restare sempre al passo coi big.





mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Twitter PGA Tour

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