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Ciclismo

Vuelta a España 2018, Vincenzo Nibali pensa positivo: “Sto migliorando, al Mondiale per fare una grande corsa”

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Dopo lo sfogo di due giorni fa, quando è arrivato addirittura a chiedersi se sarebbe mai tornato quello di un tempo, Vincenzo Nibali torna a pensare positivo in vista dei Mondiali di Innsbruck in programma il prossimo 30 settembre.

Lo Squalo dello Stretto, in un’intervista al ‘Messaggero’, ha rivelato di sentirsi molto meglio e che il suo mirino, sin dall’inizio, è sempre stato focalizzato esclusivamente sulla rassegna iridata: “Non sono venuto qui per vincere la corsa, arriverò in fondo alla terza settimana onorando la Vuelta, ma la classifica generale non è mai stata nel mio programma. Mi sento meglio e la mia condizione sta migliorando frazione dopo frazione. Il nostro obiettivo ora è quello di lavorare per migliorare di più ogni giorno. Quello che vedete è il mio valore attuale che sta crescendo in modo costante con il passare dei giorni. Sarò al Mondiale per fare una grande corsa su un percorso studiato per scalatori. Potrebbe essere la mia unica possibilità di indossare la maglia iridata e voglio essere pronto“.

Per un campionissimo come il capitano della Bahrein Merida, vincitore della Tripla Corona, nonché di Classiche Monumento come Milano-Sanremo e Giro di Lombardia, approcciare una gara da comprimario rappresenta una tortura insopportabile. Abituato ad essere protagonista sempre e comunque, il 33enne siciliano sta soffrendo nel tagliare il traguardo a diversi minuti di ritardo dagli avversari. Fatica ad accettarlo.

Nibali è al tempo stesso conscio che tale sacrificio appare imprescindibile per ritrovare la condizione in vista dei Mondiali. Ricordate quanto accadde al Tour de France 2016? Anche in quella occasione il messinese corse fuori classifica, salvo presentarsi in piena forma alle Olimpiadi di Rio 2016. Il due volte vincitore del Giro d’Italia, dunque, sta interpretando la Vuelta come un vero e proprio allenamento competitivo. E’ l’unica strada per tornare a graffiare in vista di un percorso iridato tra i più duri degli ultimi tre decenni.





Foto: Pier Colombo

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